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Inpgi, sei mesi d'ossigeno. Per salvare il futuro
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Il Governo ha chiarito che sono ancora validi gli impegni assunti al tavolo con Inpgi ed Fnsi sul futuro dell’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani. La ministra Nunzia Catalfo e il sottosegretario Andrea Martella hanno assicurato un’azione da parte dell’esecutivo in sede di Legge di Bilancio che si concretizzerà in una primo intervento per avviare il percorso di messa in sicurezza dell’Istituto e in uno slittamento di sei mesi dello scudo anticommissariamento. Sei mesi che, ha specificato la ministra Catalfo, dovranno servire a costruire un percorso «condiviso e integrato» per arrivare a una soluzione strutturale per l’Inpgi. Questa soluzione, ha chiarito il sottosegretario Martella, non contempla l’ipotesi della garanzia pubblica nella misura di quanto chiesto dai membri di minoranza del Cda e, cioè, il ritorno a un ente pubblico con il completo ristoro dell’ente da parte delle finanze pubbliche, peraltro vietato dalla legge. Il sottosegretario ha ricordato come il comma 3 dell’articolo 1 del decreto legislativo 509 del 1994 che ha privatizzato le casse previdenziali professionali non consente «finanziamenti pubblici diretti o indiretti, con esclusione di quelli concessi con gli sgravi e la fiscalizzazione degli oneri sociali». Tale decreto legislativo interessa tutte le casse previdenziali private e il Governo non ha intenzione di modificarlo. Il sottosegretario Martella ha, quindi, sottolineato che l’unica garanzia pubblica che il Governo contempla è quella dell’assorbimento da parte dell’Inps, con quel che ne consegue. A questo proposito i consiglieri di maggioranza ritengono che sia inutile e irresponsabile continuare a chiedere soluzioni sulle quali non c’è alcuna disponibilità di apertura da parte del Governo. La presidente Macelloni, viceversa, ha ribadito che il Cda, nella sua autonomia, è responsabilmente pronto ad analizzare un piano di tagli alle spese e di aumento delle entrate, ma ha anche ribadito che le proiezioni dei conti dimostrano che non c’è soluzione credibile che non passi da un incremento degli iscritti. Il Governo ha voluto sottolineare che il percorso di allargamento della platea ai comunicatori andrà fatto, ma coinvolgendo tutti gli attori al tavolo e, per questo, sarà stabilito un piano di riunioni a ritmo serrato. I consiglieri di maggioranza del Cda prendono atto delle conferme ottenute dal Governo che sono un primo passo concreto verso una soluzione stabile per i conti dell’Inpgi e auspicano che ulteriori aiuti arrivino dal tavolo che coinvolge Fnsi, Fieg e Governo per superare l’elusione di contributi verso l’Inpgi 1 in virtù della scorretta applicazione del contratto nazionale di lavoro, aspetto sottolineato anche dal rappresentante del ministero del Lavoro in sede di Cda. I consiglieri d’amministrazione dell’Inpgi * Domenico Affinito Ida Baldi Giuseppe Gulletta vicepresidente Massimo Marciano Giuseppe Marzano Claudio Scarinzi Massimo Zennaro * (sette i firmatari del comunicato; ma se si volesse includere la presidente Marina Macelloni la maggioranza in CdA sarebbe di otto consiglieri su undici)