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Inpgi 2: i Ministeri approvano la riforma
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di Beppe Ceccato Novità importanti per i lavoratori autonomi. I Ministeri vigilanti hanno approvato oggi la riforma approvata a sua volta dal Comitato amministratore della Gestione Separata. Un intervento “organico e complessivo” che comprende una maggiore stabilità per le pensioni future e un miglioramento deciso nel welfare di categoria. Una rivoluzione per i lavoratori autonomi che si vedono, oggi di fatto, un regolamento attivo rimodulato in base a quello che il lavoro autonomo è diventato in questi ultimi anni e all’importanza che i “free lance” assumeranno sempre di più nei prossimi anni.
Lo spiega Marina Macelloni, Presidente dell’Inpgi: «Le modifiche sono state ispirate in particolare dall'esigenza di incrementare l'importo delle future pensioni, attraverso un duplice meccanismo che agisce in parte sull'aumento contributivo e in parte sulla destinazione, sulla posizione previdenziale di ciascun iscritto, di una quota rilevante dei rendimenti del patrimonio della Gestione». Continua la Presidente: «Importanti novità consistono anche nell'aver previsto l'erogazione di una indennità di disoccupazione e una tutela infortunistica per i co.co.co. e un allargamento delle tutele per la maternità e per i congedi parentali, estesi anche ai liberi professionisti». Che aggiunge. «Sono molto soddisfatta di questa approvazione che finalmente ci consente di offrire agli iscritti alla Gestione separata dell'Istituto un miglioramento dei trattamenti previdenziali e maggiori tutele di welfare».
Vediamo velocemente cosa cambia.
Previdenza. È il nocciolo della riforma: a fronte di un incremento graduale e progressivo del contributo soggettivo e di quello integrativo, al termine della propria vita lavorativa si otterrà un miglioramento della prestazione pensionistica di circa il 30 per cento. Una quota del contributo integrativo e una dei rendimenti della gestione sono destinati annualmente a coperture di welfare.
Assistenza sanitaria. Il primo intervento di welfare deciso dal Comitato amministratore riguarda proprio la Casagit: i costi per l’iscrizione alla Cassa autonoma di assistenza dei giornalisti italiani dei colleghi con redditi bassi sono coperti dall’Inpgi grazie a una convenzione firmata tra i due enti di categoria. Novità anche per la maternità: sono stati introdotti in caso di maternità a rischio il pagamento di un’ulteriore mensilità della relativa indennità, e la previsione del pagamento dell’indennità di paternità (in caso di assenza o impedimento della madre). Sempre per le colleghe in maternità titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, è stato esteso il principio di automatismo delle prestazioni (la prestazione è erogata anche in presenza della sola denuncia del rapporto di lavoro anche se il committente non abbia successivamente provveduto al versamento della relativa contribuzione dovuta).
Sussidio di disoccupazione. Viene introdotto per i co.co.co. e per i giornalisti con contratto a progetto iscritti esclusivamente alla gestione separata (Inpgi2), non pensionati e privi di Partita Iva. La prestazione consiste in un’indennità commisurata al 75 per cento dell’importo del reddito medio mensile conseguito nel periodo dal primo gennaio dell’anno antecedente a quello della cessazione del rapporto, fino al momento della cessazione. Se il reddito mensile medio è superiore a circa 1200 euro, al lavoratore spetta un ulteriore 25 per cento della parte eccedente detto limite. C’è un importo massimo della prestazione ed è fissato a circa 1300 euro mensili. L’indennità è corrisposta fino a un massimo di sei mesi e si riduce del 3 per cento ogni mese a decorrere dal quarto mese di fruizione
Tutela assicurativa in caso di infortunio sul lavoro. Prevede l’estensione ai giornalisti co.co.co. che percepiscono un compenso annuo non inferiore a 3mila euro l’anno la garanzia della copertura assicurativa per infortuni professionali in misura analoga a quella prevista per i giornalisti titolari di un rapporto di lavoro subordinato. Per il finanziamento della copertura c’è un premio di 6 euro mensili da pagare.