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In piazza della Scala a riprenderci la dignità


"Perchè sono qui?", era la parola d'ordine.  Perchè vogliamo non doverci più vergognare. Per riprendere, a noi e al Paese, la dignità calpestata. Oggi, sabato 29 gennaio, a Milano, anzi da Milano, si è cominciato a dire un basta che è partito dall'esasperazione delle donne. Solo un inizio, perchè non deve finire qui. Altre città, altre piazze seguiranno. Dunque Piazza della Scala piena e anche le vie adiacenti, Donne soprattutto, ma anche parecchi uomini, stipati come sardine. al gelo - allungando il collo per cercare di vedere in faccia chi parla, perchè non c'è palco, c'è solo una panchina sotto l'occhio benevolo della statua di Leonardo - ad ascoltare,a ridere e applaudire. Molto bello il discorso lucido, ironico e amaro, di Conchita de Gregorio. E di Cederna: un'invettiva al contrario di grande potenza. Le attrici, i giovani attori, Dario Fo con Franca Rame... Le frasi di sconosciute lette una dopo l'altra avevano più presa emotiva delle lettere di saluto di politici e sindacalisti, anche se tutte, gentilmente, accolte con applausi. Tutte/i con la sciarpa bianca e magari anche una cuffia bianca, un cartello in mano, grappoli di palloncini bianchi di cui ogni tanto qualcuno se ne volava in cielo, poche invece le persone con la carta d'identità pinzata sul bavero (ho fatto una rapida indagine: la più parte m'ha confidato d'averla in tasca, ma di volerla tirar fuori come estrema ratio solo nel caso l'avessero tutte. Anch'io. Ma nelle tasche son rimaste... Nota: soprattutto le ragazze avevano obbedito all'appello e messo al bavero la fotocopia del documento d'identità. Forse perchè è un'età in cui si è più ligi. O forse perchè non c'è problema ad esibire l'età...). Faceva un freddo boia e così, oltre due ore dopo, finiti gli interventi, la selezione naturale dei presenti in piazza è avvenuta su base anagrafica. Fra saluti e baci i gruppi si sono sciolti, le molte donne e anche gli uomini, che erano presenti direi in un  rapporto di uno a tre, e per lo più giunti assieme alla loro compagna (ma c'erano molti uomini soli, molto attenti e partecipi). Ma la piazza non s'è svuotata. Son rimasti i più giovani, soprattutto, al suono della musica dell'Orchestra delle Ragazze. E' stata una giornata bellissima. Grazie ad Assuna Sarlo, A Cristina Pecchioli, al pugno di donne che ci ha pensato, l'ha organizzata e portata al successo. Non deve finire qui.
       
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