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In Italia 30 testate rischiano di chiudere a fine mese. Oggi cento giornali pubblicano un Sos al premier Mario Monti


Oggi un centinaio di giornali pubblicano sulle loro pagine un appello rivolto al presidente del Consiglio Mario Monti affinché sblocchi i fondi per l’editoria. L’appello ha per titolo “Stanno morendo cento giornali. Pluralismo bene prezioso”. I giornali gestiti in cooperative espressioni di idee, di filoni politici, voci di minoranze linguistiche, di comunità italiane all’estero, no profit (quindi testate non meramente commerciali) lanciano così un forte appello al Presidente del Consiglio Monti per una risposta all’emergenza di un settore che non è in grado, alla data di oggi, di programmare la propria attività. Anzi, peggio, rischia di vedere decine di testate avviate alla sospensione o alla chiusura già alla fine del mese, perché nell’impossibilità di accedere al credito di esercizio, in assenza di garanzie minime sulle entrate. Sono tutte testate ammissibili al contributo pubblico, oggi preventivato in appena 52 milioni di euro, che il Governo è impegnato dal Parlamento a integrare con un prelievo del cosiddetto Fondo Letta, l’indeterminatezza non consente neanche di prospettare bilanci previsionali di essenziale attendibilità. Non solo: accanto a questo problema c’è quello di una trentina di testate ancora in difficoltà maggiori perché in attesa di veder definita la pratica di finanziamento relativa all’esercizio 2010 e impossibilitate quindi ad accedere al credito bancario.
 
I giornali si appellano al premier “per segnalare la drammatica necessità di risposte urgenti per l’emergenza di un settore dell’editoria rappresentativa del pluralismo dell’informazione, un bene prezioso di cui se ne ha percezione solo quando viene a mancare. Nell’appello a Monti è quindi aggiunto che “nell’ancora breve, ma intensa, attività del Suo Governo, non è mancata occasione per prendere atto della domanda di garanzie per il pluralismo dell’informazione, anche nella fase di transizione verso il nuovo quadro di interventi previsto a partire dal 2014. Siamo decisamente impegnati a sostenere una riforma. Con il Sottosegretario in carica fino a pochi giorni fa, Prof. Carlo Malinconico, era stato avviato un percorso di valutazione delle possibili linee di iniziative. Indispensabile riprendere questo dossier al più presto”. Quello dei giornali in crisi “è un vero Sos che riguarda sia le procedure amministrative in corso, da sbloccare, sia la dotazione definitiva per l’editoria durante il 2012. Il Governo ha già preso atto dell’insufficienza dello stanziamento risultante da precedenti manovre sulla spesa pubblica e ha, perciò, condiviso una norma, approvata dal Parlamento, che include l’editoria tra i soggetti beneficiari del cosiddetto ‘Fondo Letta’ della Presidenza del Consiglio dei ministri per l’integrazione di questa somma con un prelievo (cifra ancora indeterminata)”. E ancora: “Ritenevamo e riteniamo che il provvedimento sulle ‘Proroghe’, divenuto frattanto ‘proroghe’, possa e debba contenere le misure opportune per stabilire l’impegno finanziario dello Stato durante il 2012″. I firmatari dell’appello si dicono dell’avviso che sia “indispensabile la destinazione da tale Fondo di una somma non inferiore a 100 milioni di euro, al fine di assicurare alle testate del pluralismo dell’informazione non meramente commerciale le condizioni minime di sopravvivenza, nelle more di un riordino del sistema di interventi per il quale ci sentiamo solidamente impegnati”.
       
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