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Il 'licenziamento' di Emilio Fede, giornalista e cortigiano deposto...secondo Le Monde
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(ANSA) - PARIGI - “Ottant’anni suonati, capelli tinti, viso abbronzato con la lampada, Emilio Fede presentava il suo telegiornale in piedi. Senza dubbio un modo di smentire la sua reputazione di ‘giornalista prono’ e ossequioso verso il suo patron, Silvio Berlusconi, dal quale riceveva un comodo stipendio e con il quale condivideva il gusto delle belle donne”: così comincia un articolo a pagina 2 di Le Monde di ieri dal titolo ‘Emilio Fede, giornalista e cortigiano deposto’. Il quotidiano francese scrive che “per 18 anni, tutte le sere tranne il week-end, ha difeso il suo mentore ed eroe”, tuttavia “non è stato sempre ‘il giornalista più servile d’Italia”. In una vita precedente, negli anni Sessanta, fu un apprezzato corrispondente della Rai in Africa e passò poi alla conduzione del tg delle 20 su Raiuno. Gli si deve anche uno scoop: il 17 gennaio 1991, quando era già passato al gruppo Mediaset, Emilio Fede fu il primo ad annunciare la prima guerra del Golfo”. “Come tutti i cortigiani - conclude il quotidiano - Fede doveva aspettarsi di cadere in disgrazia. Essa segna la fine di un’epoca. Silvio Berlusconi ha lasciato il potere e ci sono poche possibilità che ritorni. Mediaset deve tornare ad essere un’impresa di comunicazione redditizia e non soltanto il braccio mediatico di un potere che non c’é più. E’ crudele, ma in queste condizioni, Emilio Fede non poteva più servire”. (ANSA)