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Guerra dei prezzi sui periodici, Snag (sindacato giornalai) contro Cairo Editore e Condé Nast: "Diano in beneficenza gli utili sottratti alle edicole"


Ironica levata di scudi dello Snag, il sindacato autonomo degli edicolanti, contro gli editori che, sotto Natale, hanno venduto alcuni periodici “in saldo”. Lo Snag se la prende, in particolare, con Cairo Editore e Condé Nast, congratulandosi per l’aumento dei rispettivi fatturati a scapito degli utili degli edicolanti. I due editori sarebbero colpevoli insomma di aver praticato prezzi di copertina di alcune testate in promozione in periodi come quello natalizio durante il quale già viene riconosciuto alla rete vendita (per accordi tra le parti) un sovrasconto del 6%. A firmare due lettere aperte rivolte a Cairo e Condé Nast pubblicate sul sito dello Snag è il vice presidente nazionale, Carlo Leopardo, che chiosa invitando i due editori a devolvere in beneficenza il margine sottratto agli edicolanti. “Ho appreso con piacere dagli organi di stampa che il suo gruppo editoriale ha chiuso il 2011 con un fatturato in crescita di circa il 14,5% rispetto l’anno precedente – scrive il vice presidente dello Snag - Io e tutti i giornalai italiani siamo felici e ci sentiamo participi di questo risultato a cui abbiamo contribuito con il nostro lavoro. Siamo meno felici di aver partecipato forzosamente alla crescita lasciando sul campo parte degli utili che tradizionalmente e per accordi ci vengono riconosciuti. Perché vede, forse Lei non lo sa, ma su tutti settimanali editi nella settimana di Natale viene riconosciuto alla rete di vendita un sovra sconto del 6%, ebbene proprio in quella settimana, dopo almeno 12 settimane in cui non cambiava il prezzo di copertina normalmente fissato a 1 euro, la sua casa editrice ha provveduto ad effettuare un cut price del 50% su Dipiù Tv (prezzo di vendita € 0,50)”. Lo Snag fa poi i conti in tasca all’editore per la vendita media del settimanale in questione e deduce che “alla rete vendita sono stati tolti più di 55mila euro. Se questo non era voluto è facile ovviare concedendo quanto sottratto e sono certo che i miei colleghi, pur in questo momento di crisi economica, saranno d’accordo nel devolvere tale importo a qualche ente benefico – propone il vicepresidente degli edicolanti  - Se invece questa operazione, pur legittima, è stata voluta, ha contribuito senza dubbio alla crescita del vostro fatturato ma a danno della rete di vendita e sono certo che i giornalai italiani terranno conto di ciò in futuro nel diffondere il vostro prodotto”. Dello stesso tenore la lettere aperta indirizzata a Condé Nast. In questo caso i conti in tasca vengono fatti su Vanity Fair (prezzo di copertina 2 euro, cut price del 50% con prezzo di vendita a 1 euro sul numero 10051, edito nella settimana di Natale). Alla fine gli euro calcolati dallo Snag nel caso di Condé Nast, sarebbero 70mila, da evolvere (è sempre la proposta del sindacato degli edicolanti) a un ente benefico. Alla fine della missiva arrivano anche gli auguri di buon anno, con un invito: “Se questa operazione, pur legittima, è stata voluta, non chiedeteci impegno e collaborazione, perché non potremmo darli a chi usa la nostra rete per altri fini”. In allegato la copia delle due lettere dello Snag a Cairo Editore e a Condé Nast.   Snag lettera a Cairo     Snag lettera a Conde Nast
       
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