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Gilles Jacquier, il primo reporter occidentale ucciso in Siria, aveva vinto due volte il Premio Ilaria Alpi


Gilles Jacquier, l’inviato della televisione France 2, ucciso ieri a Homs, è il primo giornalista occidentale a morire in Siria dall’inizio della rivolta contro il regime, dieci mesi fa. Jacquier si trovava con altri colleghi nella città diventata epicentro della battaglia tra le forze di sicurezza e gli oppositori del presidente Bashar al Assad. Il quotidiano francese “Le Figaro” ha raccolto il racconto di un giornalista franco libanese, che lavora per il servizio arabo della Bbc, Mohammed Ballout, presente al momento dell’attacco. “Ero nel gruppo assieme a giornalisti della Cnn, Cbs e dell’Afp. Gilles Jacquier era accanto a Suor Marie Agnès, una religiosa libanese, organizzatrice del suo soggiorno in Siria, in compagnia del cameraman, di due giornalisti svizzeri, cinque belgi, due libanesi e un siriano. Insieme abbiamo cominciato a fare il giro di diversi ospedali nei quartieri che sono sotto il controllo dell’esercito”, spiega Ballout. “Verso le 15, il mio gruppo ha lasciato il settore alawita di Zahira. Poco dopo, davanti all’ospedale di Zahira si sono riuniti militanti pro-Assad. Hanno cominciato a scandire slogan favorevoli al regime. Passati alcuni minuti un razzo Rpg ha colpito il gruppo. Otto sostenitori del regime sono morti sul colpo, altri sono rimasti feriti. I giornalisti del gruppo di Jacquier sono accorsi per vedere quello che era successo”, aggiunge Ballout. Subito dopo, altri razzi sono stati lanciati nella direzione del gruppo del reporter di France 2. Jacquier ha cercato rifugio all’interno di un edificio apparentemente del governo, ma è stato travolto dall’esplosione di un obice ed è morto sul colpo. Un fotografo indipendente olandese, Steven Wassenaar, è rimasto gravemente ferito al volto. Il cameraman di France 2, Christophe Kenk, è stato ferito a un braccio. Jacquier lavorava per l’emittente tv francese dal 1999, e come inviato aveva coperto i conflitti in Iraq, Afghanistan, Kosovo e Israele. Fra i numerosi riconoscimenti professionali, Jacquier aveva vinto soltanto l’estate scorsa l’Ilaria Alpi per il miglior reportage internazionale, con un lavoro sulla primavera araba intitolato ‘Tunisie, la revolution en marche’. Il governo francese, attraverso il ministro degli Esteri, Alain Juppé, ha chiesto che venga “fatta completa luce sulle circostanze” dell’uccisione. Anche il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, ha sollecitato una rapida inchiesta per chiarire le circostanze della morte del giornalista di France 2. Gilles Jacquier, in realtà, e’ stato vincitore ben due volte del Premio Ilaria Alpi. Jacquier aveva partecipato all’ultima edizione del Premio e aveva vinto con il reportage “Tunisie, la re’volution en marche”. ”La forza del nostro reportage - aveva detto Gilles Jacquier, rispondendo a Tiziana Ferrario, conduttrice della serata finale del Premio Ilaria Alpi - e’ il fatto che siamo stati dentro gli avvenimenti”. Il Premio Ilaria Alpi ricorda cosi’ Gilles Jacquier, con le sue parole, sottolineando l’importanza che dava al mestiere e al dover essere in prima linea durante gli avvenimenti. La giuria infatti rimase molto colpita dal coraggio di questo collega francese. “Rimasi molto colpita dal coraggio, ma anche dalla sua passione per il mestiere. - Ricorda Tiziana Ferrario, della giuria del Premio - Era un giornalista che voleva stare sul posto e testimoniare in prima persona. Esempio di giornalismo senza fronzoli. Dava quindi valore al lavoro dell’inviato. Era sempre in posti scomodi, pericolosi. Purtroppo questa volta e’ stato sfortunato”. “Colpiva anche per la qualita’ del lavoro - aggiunge Andrea Vianello, direttore scientifico del Premio Ilaria Alpi - Sicuramente un reporter di razza, che portava la telecamera dove accadevano veramente i fatti”. “Jacquier - ricorda Pasquale D’Alessio, Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi- si presento’ a Riccione con “molta disponibilita’”, partecipo’ ai dibattiti, mostrava un’autentica passione per il suo lavoro. Una persona simpatica e che era tornato volentieri a Riccione”. A premiarlo sul palco era salito il Sindaco di Riccione Massimo Pironi, che oggi con tutta la citta’ si unisce al cordoglio dell’Associazione Ilaria Alpi. (da TmNews e AGI)
       
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