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Giulietto Chiesa in carcere a Tallin purché taccia
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Giulietto Chiesa arrestato a Tallin ed espulso dall'Estonia. Un gesto tanto intollerante da far dubitare che quello Stato appartenga davvero all'Unione europea. In compenso siamo davanti ad un governo che fra le sue doti ha la preveggenza, visto che "già sapeva" quel che avrebbe detto il giornalista italiano, invitato come relatore al convegno "Ma la Russia è davvero nemica dell'Europa?". Non un opinionista qualsiasi (e comunque anche l'opinionista "qualsiasi" non andrebbe imbavagliato preventivamente...), ma un collega che conosce benissimo e dall'interno il mondo russo, essendo stato per vent'anni corrispondente da Mosca e averne scritto per l'Unità, la Stampa ed ora per il Fatto Quotidiano. E che dunque avrebbe argomentato le sue tesi, come ha sempre fatto peraltro. Seppur sgradite a stati baltici e polacco, fortemente condizionati nel giudizio sulla Russia da profondi rancori, quelle posizioni restano più che legittime e un giornalista ha il diritto di illustrarle e motivarle. E' la stampa, bellezza. Di più: non solo un giornalista di lungo corso come Giulietto Chiesa, non solo un "opinionista qualsiasi" come tanti, ma ogni cittadino (europeo) come tutti ha, deve avere, la libertà di esprimere le proprie opinioni. E' la democrazia, bellezza. La Farnesina è immediatamente intervenuta; bene. E anche la Federazione della stampa; molto bene. Dall'Efj (European Federation of Journalists) invece ancora nessun segno di reazione; male. All'arroganza van tagliate le unghie subito, altrimenti graffiano. Marina Cosi