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Giornalisti autonomi/ Cosa bisogna sapere (e fare) per affrontare l'emergenza economica
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La richiesta del bonus di 600 euro per i giornalisti autonomi iscritti all’Inpgi2, dopo un partenza “notturna” che ha creato qualche problema ai server dell’Istituto di Previdenza di categoria si è normalizzata già nella giornata di ieri. L'INPGI, nel formare la graduatoria delle istanze, terrà conto della cronologia relativa al primo invio, anche se non andato a buon fine a causa dell'inconveniente tecnico verificatosi, che - pertanto - non ha comportato alcuna penalizzazione per gli iscritti. Sarà sufficiente allegare la prima domanda in calce alla successiva.
Per la presentazione della domanda c’è tempo fino al 30 aprile.
Il modulo per la domanda si scarica dal sito dell’Inpgi a questo indirizzo, va compilata e inviata (meglio se per via PEC) a una mail dedicata - bonuscovid19@inpgi.it - allegando anche la copia di un documento di identità (fronte/retro). Ideale sarebbe la nuova carta di identità che contiene anche il codice fiscale del richiedente. In caso d’altro documento, si consiglia di inviare anche copia della propria tessera sanitaria che contiene il CF.
La domanda, vale la pena ripeterlo viste alcune dichiarazione uscite in questi giorni, va fatta all’Inpgi, trattandosi di giornalisti autonomi che svolgono il lavoro di giornalista in forma prevalente, anche se si è iscritti ad altre gestioni previdenziali. Ovviamente non può essere fatta anche all’Inps.
Essendo in sostanza basata su un’autocertificazione, ognuno si assume la responsabilità di aver rilasciato dichiarazioni veritiere.
Diverso da questo bonus previsto dal governo per chi è iscritto presso enti e casse previdenziali dei professionisti (i 600 euro verranno anticipati dall’Inpgi e poi coperti dallo Stato) c’è un altro aiuto deliberato dall’Inpgi2 per i suoi iscritti.
Stiamo parlando dell’indennità una tantum, ulteriore e cumulativa con il bonus statale, di 500 euro per i giornalisti autonomi che abbiano visto un calo del fatturato di almeno un terzo nel trimestre marzo-maggio 2020 rispetto a quello ottobre-dicembre 2019. L’indennità verrà riconosciuta solamente a coloro che NON hanno la copertura integrativa Casagit (W-in) assicurata dall’Inpgi2, né altre coperture previdenziali che derivino da altre attività lavorative otre a quella dell’Inpgi2. La domanda va presentata a partire dall’1 giugno.
Il Comitato Amministratore dell’Inpgi2 ha approvato anche ulteriori forme di aiuto per i giornalisti autonomi:
- Sospensione delle rate per freelance e parasubordinati che abbiamo in corso prestiti ottenuti dalla Gestione separata (la sospensione si può chiedere per un massimo di due volte e per un periodo complessivo di 12 mesi, sempre tramite autocertificazione).
- Un prestito solidale a tasso zero restituito in 36 rate mensili, a partire dal sesto mese successivo alla sua concessione. Questo non potrà essere rinnovato e non potrà essere concesso qualora siano già stati erogati prestiti a giornalisti appartenenti alla stessa famiglia. Requisiti per la richiesta, aver dichiarato per l’anno 2018 un reddito annuo fra i 7.500 e i 50mila euro e dimostrare di aver subito, a causa dell’emergenza covid-19, una riduzione di almeno un terzo del proprio reddito nel trimestre marzo-maggio 2020 rispetto a ottobre-dicembre 2019.
- Dilazione del pagamento dei contributi previdenziali per chi, nel 2019, abbia conseguito un reddito esclusivo da lavoro autonomo non superiore a 30mila euro (delibera sottoposta ai Ministeri vigilanti, Lavoro ed Economia. Sarà operativa dopo la loro approvazione).
- Dal 5 marzo scorso, i giornalisti iscritti in via esclusiva all’Inpgi2 che abbiano figli di età non superiore ai 12 anni (il limite di età non vale per i figli con disabilità) possono ottenere uno specifico congedo per assistere i figli in casa, con un’indennità pari alla metà di 1/365 del reddito. Il congedo può essere fruito per un totale complessivo di 15 giorni, alternandosi con l’altro genitore, a condizione che nel nucleo familiare l’altro genitore non sia beneficiario di altri strumenti di sostegno (anche questa delibera è stata trasmessa ai Ministeri vigilanti per l’approvazione e sarà operativa solo dopo il via libera ministeriale.