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Ester Castano. Davide vince, ma Golia non paga pegno


ester-mafiaDavide è stato prosciolto dall'accusa che Golia gli aveva lanciato per cercare di fermarne la fionda. Ci è voluto oltre un anno, ha dovuto difendersi - e gli è andata bene che l'avvocato non se l'è dovuto pagare di tasca propria- , ma alla fine ce l'ha fatta. Ma quanti altri Golia nel frattempo sono riusciti nell'obiettivo di intimidire, con una denuncia, chi gli "dava fastidio"? Stiamo parlando di Ester Castano, la giovane, brava, tenace cronista di Sedriano, querelata da Alfredo Celeste sindaco del suo paese assieme ad Ersilio Mattioni, il direttore che sul periodico "Altomilanese" pubblicava le cronache di Ester contro le irregolarità municipali. Il Gup di Biella, Claudio Passerini, ha appena sentenziato il non luogo a procedere nei confronti dei due giornalisti, assolti perché il fatto non sussiste. Nel frattempo, lo scorso ottobre, il querelante è diventato un ex sindaco ed il governo comunale è stato sciolto per mafia. Per il giudice le querele di Alfredo Celeste sono "prive di fondamento in fatto oltre che in diritto". In difesa di Ester s'era mobilitata la categoria, con le parole, coi fatti e coi soldi. Prese di posizione, comunicati, articoli, l'assegnazione del premio cronista Passetti e soprattutto la difesa dell’avvocato Giulio Vasaturo dello Sportello querele temerarie “Roberto Morrione ” (costituito da Libera Informazìone, Fnsi, Ordine, Assostampa, Unci). E adesso? Ci si deve accontentare del pur applaudito non luogo a procedere? Mentre l'accusatore la fa franca? No, evidentemente. Contro chi utilizza le querele e le richieste di abnormi "risarcimenti" come minaccia e come avvertimento l'accusato è costretto ad investire tempo ed energie. Che spesso mancano, soprattutto se si è precari. Come commenta Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione, "Questa sentenza ci dice che le querele temerarie, pretestuose, infondate esistono. Esistono e prima che un giudice le neutralizzi, esse mettono per lungo tempo in grave difficoltà i giornalisti che scrivono notizie sgradite a chi gestisce in modo scorretto la cosa pubblica. Ci vuole tempo per smascherare le querele strumentali e restituire libertà di azione ai giornalisti accusati ingiustamente. Questa sentenza ci dice, inoltre, che quando un giudice stabilisce che la querela è “senza fondamento”, chi l’ha presentata non paga nessun pegno". Eppure, senza quegli articoli, probabilmente l'attenzione su Sedriano e sulla sua gestione neanche si sarebbe accesa da parte delle autorità di controllo: "La vicenda di Ester e di Ersilio ci dice quanto sia importante creare una struttura di solidarietà e di sostegno legale a favore dei giornalisti precari, dei giornalisti economicamente più deboli, dei piccoli giornali che tengono accesa la luce della cronaca sulla grande periferia italiana". Poichè, conclude Spampinato, e noi con lui, in questo Paese "è diventato troppo facile querelare senza fondamento e impunemente il giornalista che fa onestamente il proprio lavoro, bisogna cambiare con urgenza la legge sulla diffamazione creando un deterrente contro questi abusi e varando finalmente norme coerenti con la legislazione europea”.
       
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