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Donati? "Bancarottiere e dissipatore"


La Procura di Milano ha chiuso l'inchiesta nei confronti dell'editore Alberto Donati, di Gianpiero Griffini e di altre tre persone nell'ambito dell'inchiesta milanese sul fallimento delle società editoriali Edm e della Periodici Femminili avvenuto rispettivamente del maggio 2007 e nel dicembre 2004. L'avviso di conclusione delle indagini per bancarotta fraudolenta, firmato dal pm Luigi Orsi e notificato di recente, riguarda anche episodi di bancarotta relativi ad alcune società di servizi collegate al gruppo che fu amministrato da Donati e Griffini. A Donati, Griffini e a un terzo amministratore, «quali membri del Cda pro tempore» della Edm, viene contestato di aver dissipato il patrimonio sociale: secondo l'ipotesi accusatoria hanno concesso in pegno le quote delle società 'Iniziative Editoriali Locali srl', 'Ariete Salute srl' e 'Ariete Telemedia srl' a garanzia di un finanziamento che Bnl e Meliorbanca «concedevano alla controllante 'Prima Editoriale srl' il cui importo era destinato soltanto parzialmente all'interesse della fallita Edm». Il capitolo della Periodici Femminili (ex Edit) che pubblicava riviste come 'Bellà, 'La Mia Boutiquè e 'Quattro Zampè, riguarda i cinque gli indagati: a partire dal 2000 tutti, come si legge nell'avviso di conclusione delle indagini, hanno ricoperto un ruolo nel Consiglio di Amministrazione della società, di cui «cagionavano il dissesto (...) dolosamente e per effetto di dolose operazioni quale il sistematico inadempimento di debito erariale e previdenziale». Alberto Donati risulta indagato anche dalla Procura di Roma per bancarotta e fittizio aumento di capitale nell'ambito dell'inchiesta su Hopit, il gruppo editoriale di Gian Gaetano e Fabio Caso, arrestati lo scorso 20 aprile dalla Guardia di Finanza della capitale.
       
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