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Domenica 3 maggio rivivono i colleghi uccisi


giornata-giornalisti-uccisiFarli rivivere per qualche ora, giusto il tempo per ricordargli il nostro affetto e per impegnarci a proseguirne le battaglie. Perchè loro sono morti, ma non sono stati (ancora) sconfitti i loro assassini. Quindi, perchè quell'impegno continui ad avere un senso e per dare alla battaglia una speranza di riuscita, domenica 3 maggio si tornano a commemorare i giornalisti italiani uccisi nel dopoguerra dalla criminalità mafiosa e dal terrorismo. Una giornata che quest'anno si celebra in Sardegna, a Cagliari, nella Sala consiliare del Palazzo civico di via Roma con inizio alle ore 11. Promotrice dell'iniziativa l'Unci (Unione nazionale cronisti italiani), in concomitanza con la “Giornata della Libertà dell'informazione” decretata dall'Assemblea generale dell'Onu nel 1993 e sostenuta dall'Unesco. Nella sala del Consiglio comunale i colleghi caduti o feriti sul lavoro verranno ricordati attraverso le testimonianze di familiari e dei colleghi che li hanno conosciuti. Tra essi Alberto Spampinato, direttore di “Ossigeno per l'informazione”, giornalista e fratello di Giovanni Spampinato, ucciso nel 1972 a Ragusa. E poi: i familiari di Peppino Impastato (la cui storia è stata diffusa dal film di Marco Tullio Giordana “I cento passi”), Mario Francese (per l’omicidio sono stati condannati i boss di Cosa Nostra), Pippo Fava ("Il giornalista che dava fastidio anche da morto") e Franco Piccinelli (gambizzato dalle Br a Torino negli anni Settanta). Interverranno Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, Giovanni Rossi e Franco Siddi, presidente e segretario generale della Fnsi, Enzo Jacopino, presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Maria Francesca Chiappe, presidente del Gruppo cronisti sardi, Filippo Peretti presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna e Francesco Birocchi presidente dell’Associazione stampa sarda. Chiuderà i lavori Guido Columba, presidente nazionale dell’Unione cronisti.
       
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