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Diritto d'autore su telefonini, computer e chiavette Usb. Il Tar dà ragione alla Siae
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(ANSA) - ROMA, 3 MAR - Respinti dal Tar del Lazio tutti gli otto ricorsi presentati contro il decreto del ministero dei Beni culturali sulla determinazione dei compensi di copia privata, ovvero gli aumenti dei prezzi da applicare alle cosiddette ‘memorie di massa’, come dvd e chiavette usb. Lo rende noto la Siae, che accoglie con “vivissima soddisfazione” le sentenze emesse dal tribunale amministrativo. “E’ un grande riconoscimento - sottolinea Siae - di un giusto diritto di autori, editori, produttori, artisti, interpreti ed esecutori”. A presentare i ricorsi contro il decreto erano stati Samsung, Fastweb, Hewlett, Nokia, Samsung, Ericsson, Wind e Telecom. Varato tra le polemiche nel dicembre 2009 dall’allora ministro Sandro Bondi, il decreto per la determinazione del compenso per copia privata attua una legge del 2003 nata da una direttiva europea del 2001. Legato alla legge sul diritto d’autore, il provvedimento stabilisce, richiamandosi ad un allegato tecnico, i nuovi importi degli aumenti dei prezzi che devono essere applicati - a spese dei fabbricanti e degli importatori- alle memorie di massa, per esempio dvd e chiavette usb, nonché a computer e telefoni cellulari che consentono di memorizzare e/o seguire opere audiovisive protette dalla legge sul diritto d’autore. Queste somme, indicate come ‘equo compenso’, costituiscono i diritti che vengono corrisposti, tramite la Siae, agli autori e agli editori. “Con queste sentenze che rigettano decine di motivi di impugnazione proposti contro il decreto - commenta oggi la società degli autori e degli editori - i giudici confermano confermano che il sistema italiano che disciplina i diritti di copia privata è tra i migliori, se non il migliore, d’Europa perché pienamente rispettoso delle direttive europee, dei pronunciamenti della Corte di Giustizia e del nostro ordinamento giuridico nazionale”. Costituisce, prosegue la Siae, “un grande riconoscimento di un giusto diritto di autori, editori, produttori, artisti interpreti esecutori a ricevere un compenso, seppur minimo, per la fruizione del lavoro creativo di tante persone ed imprese culturali, attraverso sistemi tecnologici di riproduzione che sempre più massicciamente ricevono successo commerciale proprio grazie alla loro illimitata capacità di riprodurre contenuti. Senza di essi - conclude Siae - questi strumenti tecnologici non avrebbero un’anima”. (ANSA)