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Contrordine


Contrordine, sciopero rinviato. Solo differito, sottolinea la Fnsi. Dopo l'appello del presidente del Senato, Renato Schifani, e dopo la dichiarata disponibilità "ad azioni comuni" della Fieg, la giunta federale ha deciso per un rinvio. Era nato come uno sciopero diciamo “politico”, proclamato sul tamburo dell’indignazione non appena giunta notizia della deliberazione con cui il Senato  dava il via libera ad un provvedimento legislativo inaccettabile. Uno sciopero tutto in salita, nei confronti di un Parlamento incattivito ma debole, che sta sbaraccando.  Uno sciopero improvviso, a ridosso d’un weekend, con un'incognita sul fronte del servizio pubblico, perché avrebbe portato la Rai ad incrociare le braccia senza rispettare, per la prima volta, le vincolanti regole di preavviso. E tuttavia La Fnsi poteva contare sia sull’adesione della più parte dei Comitati di redazione, un’adesione sincera anche se non sottaceva  le difficoltà di organizzare un blocco improvviso, sia sulla volontà altrettanto diffusa  nella categoria di rispedire al mittente la polpetta avvelenata. Con ciò dicendo: noi non siamo Sallusti e non intendiamo neanche pagare al posto dei direttori. La palla (una palla "avvelenata" ab origine da quell'infausta dichiarazione "Siamo tutti Sallusti", ...della serie, come dicemmo subito: parla per te)  è così tornata alla Giunta federale che, convocata ad horas, ha deciso di “vedere” le carte di Schifani  e degli editori. Le ha viste e ha deciso per  un rinvio tecnico, tenendo aperte tutte le forme di protesta, gli stand up, le fiaccolate già decise.  In questo  comunicato appena emesso le motivazione: “La giornata dello sciopero differito, lunedì 26 novembre, dei giornalisti contro le inaccettabili proposte di legge che reintroducono il carcere per gli errori di stampa fatti dai cronisti, sarà l’occasione per una forma forte di protesta e mobilitazione. Dopo l’appello del Presidente del Senato a una riflessione sullo sciopero in questa fase del processo legislativo, e la dichiarata disponibilità della Federazione Editori per modalità condivise di protesta finalizzate a bloccare una pessima legge, lunedì ci sarà un impegno straordinario di tutto il mondo dell’informazione perché il Senato si fermi. Al punto in cui è arrivata la proposta di legge è inemendabile. Tutta l’informazione italiana conferma e ribadirà ancora con più forza l’appello a tutti i senatori a recuperare la massima coerenza con l’ordinamento democratico della Repubblica, evitando di votare una legge ingiusta, iniqua, carica di elementi di rancore, inutile per la riparazione di danni da errori di stampa alla dignità dei cittadini; inefficace, infine, per evitare il carcere a un direttore condannato a 14 mesi. Al quale i proponenti, inizialmente, volevano evitare la galera. Il segnale della seconda carica dello Stato per le ragioni, per le proposte di tutti i giornalisti e per gli operatori dei media si trasformi in speculare riflessione dei membri del Senato. Fnsi e Fieg stanno concordando un appello congiunto al Parlamento che verrà reso noto lunedì. La Federazione Nazionale della Stampa non ferma, perciò, la sua protesta. Proseguirà con molteplici azioni e iniziative, finché non sarà posto fine a un disegno che punisce il giornalismo investigativo, tutti i cronisti, tende a provocare l’oscuramento delle notizie scomode, propone solo propaganda e nessuna riparazione concreta ai cittadini eventualmente danneggiati nell’onore da errori di stampa. La giornata di lunedì renderà ancora più chiaro che tutto il mondo dell’informazione non si piega all’oscuramento delle verità, delle notizie di interesse pubblico, esaltando invece la funzione di controllo democratico dei poteri. Nella stessa giornata, accanto a questo rinnovato e robusto impegno, si svolgerà a Roma un presidio, in Piazza del Pantheon dalle ore 19 alle 21, con fiaccole accese per indicare la luce contro ogni oscurantismo, per la dignità delle persone meno tutelate che non godono della ribalta dei riflettori, per indicare un impegno permanente per assicurare, con autonomia e responsabilità, il diritto a sapere, conoscere e affermare il pluralismo dell’informazione. La manifestazione è aperta a associazioni e cittadini. Analoghe iniziative si svolgeranno in diverse città d’Italia, dove le Associazioni Regionali di Stampa e i comitati di redazione avvieranno specifiche forme di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana conferma, comunque, che lo sciopero della categoria è solo differito. Sarà attuato immediatamente se tutti le azioni che via via hanno trovato nuove e importanti adesioni non dovessero trovare risposte appropriate nella sede istituzionale.”
       
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