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Contratti. Una strategia "entrista" e vincente


Prosegue la stagione dei rinnovi contrattuali nei settori della pubblica amministrazione. Il profilo del 'giornalista pubblico' entra anche nell'Ipotesi di contratto collettivo del comparto Sanità sottoscritto oggi da Aran e organizzazioni sindacali di categoria. Il rinnovo riguarda i lavoratori di Aziende sanitarie e ospedaliere del SSN, policlinici universitari, Arpa, istituti zooprofilattici sperimentali e altri istituti di cura. Anche in questo caso, come per i rinnovi dei contratti di Funzioni centrali, Istruzione e ricerca e Funzioni locali, viene prevista l'istituzione di nuovi profili per le attività di comunicazione e informazione. «Nel quadro dei processi di innovazione del lavoro pubblico, al fine di valorizzare e migliorare le attività di informazione e di comunicazione svolte dalle pubbliche amministrazioni, sono previsti profili professionali idonei a garantire l'ottimale attuazione dei compiti e funzioni connessi alle suddette attività», recita l'articolo 13 del testo. La legge 150 che prevede la figura dell’ufficio stampa nella pubblica amministrazione e stabilisce che debba essere un giornalista è del 2000. Finora non è mai stata applicata, principalmente perché le regole della rappresentanza nella contrattazione escludevano la Fnsi dai rari tavoli di confronto con Aran. Non potendo trattare direttamente da diversi anni abbiamo intrapreso una strada per così dire politica e trasversale, costruendo rapporti e convincendo interlocutori. I contratti che dopo lunghi anni dalla scadenza vengono ora finalmente rinnovati stanno portando fra gli altri frutti anche la creazione formale delle figure dei professionisti dell’informazione a livello nazionale. Finora erano state le singole amministrazioni a decidere, sulla spinta spesso delle associazioni regionali di stampa, che certi ruoli andavano ricoperti da iscritti all’albo o che, nei casi di maggior successo, gli si dovesse applicare il contratto Fnsi Fieg. Guido Besana
       
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