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Ciao Miriam


Domani pomeriggio, martedì 10 aprile, in Campidoglio sarà allestita la camera ardente per l'addio a Miriam Mafai, grande combattente democratica: nella Resistenza, nel giornalismo, nella sinistra, nel movimento delle donne. L'indomani, mercoledì 11, a mezzogiorno, sempre a Roma, se ne terrà la commemorazione. E' stata la nostra prima presidente, e peraltro l'unica sinora.
Figlia d'artisti, non solo il padre, ma anche la madre (ebrea russa); abbinata che contò moltissimo nel fare di lei innanzitutto una persona libera, curiosa e priva di pregiudizi. Unità, Paese Sera, Vie Nuove e questo a spiegazione della sua militanza tradotta in giornalismo, quindi la Repubblica. Direttora di Noi Donne e autrice di quel bellissimo "Pane nero" sulla vita quotidiana delle donne durante la guerra. Ha scritto molti altri libri tutti sul filo della politica, è stata assessora, ha cresciuto due figli, ha vissuto un'epica storia d'amore con Pajetta. E poi ci ha ottimamente rappresentato dal 1983 all'86 come presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (massì, scriviamolo una volta tanto tutto per esteso).
Anche le giornaliste hanno i loro lari e nell'altarino del cuore oggi s'è aggiunta la statuetta di Miriam. Ciao cara.
       
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