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Che avete fatto della nostra eredità?


Faceva un caldo da pieno agosto e il sentore di morte si sentiva già dalle vie vicine... Stasera non si commemora l'eccidio del '44: lo si rivive. Perchè (Calamandrei) "ci illudiamo di essere, qui, vivi a celebrare i morti. E non ci accorgiamo che sono loro, i morti, che ci convocano qui, come dinanzi a un tribunale invisibile, a rendere conto di quello che in questi anni possiamo aver fatto per non essere indegni di loro...". Già detto, ma ripetere il programma non guasta. Dunque oggi, mercoledi' 10 agosto,  in ricordo dell'eccidio dei 15 martiri di Piazzale Loreto - ore 10,00, in piazzale Loreto: deposizione di corone alla stele con interventi di rappresentanti delle istituzioni, di Sergio Temolo e Massimo Castoldi (familiari dei Caduti). Introduce Carla Bianchi Iacono dell’ANPC; - ore 21,00 - sempre in piazzale Loreto: manifestazione antifascista con interventi di Sergio Fogagnolo (presidente dell’associazione “Le Radici della Pace – i 15”), Gianni Mariani, della FIAP e Roberto Cenati (presidente ANPI provinciale di Milano), cui seguiranno lettura di brani e testimonianze a cura di Chiara Iacono e infine un intrattenimento musicale “Una cantata Partigiana”; http://anpisezionezona1.wordpress.com/2011/08/03/10-agosto-2011-67°%C2%A0anniversario-dell’eccidio%C2%A0di%C2%A0piazzale%C2%A0loreto/ http://www.facebook.com/event.php?eid=264608780221695 http://www.facebook.com/event.php?eid=127301280697260 A corredo, due citazioni, dal comunicato odierno della "nostra" sezione Anpi zona 1 e dal discorso tenuto 57 anni fa al Teatro Lirico, ma attualissimo, di Calamandrei:    "L’eccidio di Piazzale Loreto è stato la più efferata delle esecuzioni compiute dai nazifascisti a Milano, in particolare perché con l’esposizione dei cadaveri per tutta la giornata (come macabro monito permanente alla popolazione milanese) si aggiunse all’omicidio anche l’oltraggio ai cadaveri, la profanazione delle salme, una azione barbara che colpì molto la popolazione milanese, che fece cadere le ultime reticenze, che portò ad un aumento delle azioni partigiane sappiste e gappiste in città e in provincia; il movimento antifascista continuo' a crescere fino alle gloriose giornate dell'aprile 1945. In questo momento drammatico per il nostro Paese, con incertezze quotidiane per la stabilita' economica e sociale, con un governo incapace, incapace di perseguire gli obiettivi di progresso e giustizia sociale tracciati nella nostra Costituzione, e' importante testimoniare l'adesione ai valori iscritti nella Costituzione in continuita' con la Resistenza e il movimento di liberazione e rinascita nazionale". AnpiZona1 10.08.2011.    “Nelle celebrazioni che noi facciamo [..] noi ci illudiamo di essere, qui, vivi a celebrare i morti. E non ci accorgiamo che sono loro, i morti, che ci convocano qui, come dinanzi a un tribunale invisibile, a rendere conto di quello che in questi anni possiamo aver fatto per non essere indegni di loro, noi, vivi. [..] Quando pensiamo a loro per giudicarli, ci accorgiamo che son loro che giudicano noi: è la nostra vita che può dare un significato e una ragione rasserenatrice e consolante alla loro morte, e dipende da noi farli vivere o farli morire per sempre”. Piero Calamandrei, 28.02.1954.
       
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