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Casagit: la nuova Consulta
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Martedì scorso è stata eletta la nuova Consulta della Casagit della Lombardia. Fiduciario è Costantino Muscau, vice Domenico Affinito e Paolo Costa, mentre gli altri due membri sono Giovanni negri del Sole/24 ore e Renzo Magosso. Invece per il nazionale Autonomia, di cui NI fa parte, ha indicato un nome, perlatro l'unico sinora espresso, Daniele Cerrato, già vice di Leone con cui ha lavorato in concordia e sintonia alle iniziative di salvaguardia della Casagit. Tornando alla Consulta, ora è formata solo da Stampa Democratica. Ci era stato offerto di entrarne a far parte con un membro: Ne abbiamo discusso, ma abbiamo valutato che un solo consigliere è ben che vada ininfluente nel determinare le scelte, mal che vada ostaggio e corresponsabile di scelte altrui, per cui abbiamo deciso di starne fuori. Disposti comunque a fornire consigli e competenze "disinteressatamente" per il bene dei colleghi. Peraltro nella precedente legislatura la nostra scelta era stata sulla stessa linea: consulta composta soltanto da membri di Nuova informazione perchè avevamo preso con gli elettori un impegno forte di programma. E difatti abbiamo raggiunto gli obiettivi che avevamo indicato: rinnovo della Casagit 2, formulazione di un bilancio certificabile, potenziamento dell'assistenza diretta, riqualificazione delle convenzioni, maggior equità nella distribuzione dei contributi. Ora, entrando ella Consulta, non avremmo avuto la possibilità di incidere davvero sulla gestione. E siccome le scelte coraggiose, già iniziate e da noi in parte già concretizzate, vanno portate a termine, seguiremo con attenzione quanto accadrà in lombarda, pronti a collaborare se le scelte saranno quelle giuste e ad opporci se non lo saranno. A indicare la nostra intenzione di collaborare, abbiamo fatto in modo che tra i primi dei non eletti ci fosse una di noi, Giovanna Tettamanzi, pronta a subentrare se sarà il caso. Se sono rose, fioriranno. Manterremo le polemiche - come è ed è stato nostro costume - sempre e solo sul merito, senza scadere mai nell'ingiuria alle persone, come dovrebbe essere per tutti.