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Besana, cronaca vera di un torto riparato


Nuova Informazione sente il dovere di informare “correttamente” chi fosse interessato a conoscere nel dettaglio il percorso con cui si è sanato un vulnus, riconducendo ai vertici nazionali del sindacato un collega dalle competenze irrinunciabili. Contro la grave crisi che colpisce l’occupazione giornalistica e ne condiziona l’autonomia, la categoria ha solo due armi: un sindacato forte e solidale e la difesa intransigente di libertà e rigore professionali. Quindi informazioni sbagliate ed interpretazioni malevole danneggiano, oltre che la dignità dei singoli, anche e soprattutto la credibilità della funzione giornalistica. Il Consiglio nazionale Fnsi di giovedì 24 febbraio ha eletto, fra gli altri, Guido Besana in Giunta esecutiva. L’elezione ha sancito la continuità dell’ impegno operativo di Nuova Informazione (sulla linea di Autonomia ed entro una maggioranza ormai consolidata) in Fnsi ed è avvenuta secondo le modalità stabilite dalla componente sabato 15 gennaio al Congresso di Bergamo, subito dopo che per un solo voto Guido Besana era stato escluso dal novero degli eletti. Un’esclusione deprecata persino dall’opposizione e ritenuta un affronto da sanare dall’intera Associazione Lombarda; definita inoltre - tanto da Autonomia che da Giornalisti Uniti - “un problema di tutti noi”. Insomma, a Bergamo tutti convenirono che il rientro di Besana in Consiglio e da lì in Giunta fosse indispensabile. Restava da capire come. Per cui Nuova Informazione ringraziò il Segretario per la disponibilità e si affidò all’impegno a trattare del Presidente, ma con sano pragmatismo lombardo e forte della propria coesione decise comunque di approntare un “piano b”. Poche ore dopo l’esito elettorale, di prima mattina, i delegati si riunirono nel bar esterno al Congresso approvando la proposta di Marina Cosi: raccogliere subito la sua lettera di dimissioni assieme a quella degli altri quattro subentranti nel "voto di delegazione" (spiegazione: i consiglieri nazionali vengono in parte eletti nella delegazione dell'Associazione d'appartenenza e in parte in aula dal Congresso), dove Besana aveva pure ricevute preferenze oltre a quelle, insufficienti, raccolte nel "voto congressuale". Con l’intento di renderle esecutive qualora, da lì ad un mese, non si fosse trovata altra soluzione all’interno di  Autonomia/Giornalisti Uniti. Il che puntualmente è accaduto. La decisione è stata illustrata il 23 febbraio nella riunione di Autonomia e Solidarietà e quindi formalizzata in Consiglio nazionale l'indomani, 24 febbraio, consentendo a Guido Besana di venir eletto membro di Giunta. Soluzione salutata dall'intero Consiglio nazionale con un applauso. L’importante era e resta, per tutti i colleghi che si riconoscono in  Nuova Informazione in quanto movimento critico e fattivo – che unisce cioè una riconosciuta capacità di continua elaborazione alla serietà e passione dell’impegno di tutti, ciascuno secondo le proprie disponibilità, sempre con una ricca dialettica interna –, aver raggiunto l’obiettivo minimizzando le perdite. Ossia aver assicurato il ricambio generazionale (Besana, Ceccato), mentre Cosi parteciperà comunque all’attività federale in qualità di presidente del Fondo complementare. I colleghi eletti in delegazione per Nuova Informazione e che hanno rassegnato le dimissioni sono, oltre a Cosi: Gegia Celotti, Irene Merli, Maxia Zandonai (e Beppe Ceccato, votato però anche in Congresso). Grazie soprattutto a loro. Donne, e non è un caso.
       
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