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Assinform: nel 2012 rallenta la discesa nel mercato delle telecomunicazioni


Milano, 13 giu. (TMNews) - Nel primo trimestre 2012 il mercato italiano delle telecomunicazioni è risultato di 9.960 milioni (- 3,1% sul primo trimestre 2011) e quello dell’It di 4.085 milioni (-3,4%), per un mercato complessivo dell’Ict pari a 14.045 milioni, in calo del 3,2%. Per l’intero 2012 e per l’intero mercato Ict le previsioni indicano una lieve attenuazione delle criticità, con un business complessivo pari a 56.599 milioni in calo del 2,5% dopo il -3,6% del 2011, con la componente telecomunicazioni a 39.530 milioni (-2,1%) e la componente It a 17.119 milioni (-3,1%). E’ quanto emerge dal 43esimo rapporto Assinform che per la prima volta propone il Global Digital Market, nuova visione analitica dell’Ict per leggere i nuovi scenari di mercato e la convergenza sempre più stretta fra tecnologie informatiche e di telecomunicazione. La nuova classifica include le componenti innovative (+6,7%), tablet (+124,8%), e-reader (+718,8%), smartphone (+33,6%), contenuti digitali (+5,8%), pubblicità online (+12,5%), software applicativo (+1,7%) che hanno registrato tassi di crescita elevati. Complessivamente il Global Digital Market ha registrato nel 2011 un volume d’affari di 69.313 milioni di euro, mentre per il 2012 le previsioni indicano un calo dell’1%, inferiore al -2,5% previsto per l’Ict tradizionale. Quanto al 2011 il mercato italiano dell’Itc è calato del 3,6% a 58.060 milioni dopo il -2,5% del 2010. Nel dettaglio il settore tlc è diminuito del 3,4% a 40.385 milioni, mentre l’It è diminuito del 4,1% a 17.675 milioni. Lo scorso anno è così aumentato il divario con l’estero, dove l’Ict è cresciuto del 4,3%, le tlc del +5,7%, l’It +2,4%. “Questi dati, a fronte di un aumento medio mondiale della domanda di Ict, mettono in luce in modo drammatico dove si concentrano le difficoltà di ripresa della nostra economia, che fa ancora troppa, estrema, fatica ad agganciarsi all’innovazione digitale come motore della crescita”, ha dichiarato il presidente di Assinform, Paolo Angelucci. Sul fronte dell’It tutte le componenti tradizionali del mercato italiano hanno continuato ad essere in affanno, in particolare l’hardware (4.559 milioni di euro, - 9%). Nubi anche sui servizi ( 8.212, -2,6%), mentre il software ha dato prova di maggior tenuta (4.226, -1%), grazie al ruolo da esso assunto nella valorizzazione e nell’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche esistenti. Sul calo dell’hardware (-9%) ha pesato anche il calo dei PC (6.370.000, -16,2%), non compensato dal boom dei tablet (858.000 pezzi, +100,2%). Nel settore dei servizi IT (-2,6%), hanno tenuto relativamente meglio i servizi di outsourcing (-1,4%), mentre tutti gli altri, dallo sviluppo e manutenzione delle applicazioni alla systems integration, alla consulenza, si sono mossi in linea con il comparto o peggio, a conferma di un approccio complessivo dell’utenza orientato al contenimento dei costi. Sempre nel 2011, anche il mercato italiano delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) si è ancora contratto a 40.385 milioni (-3,4%). Hanno pesato gli andamenti di entrambe le componenti: di rete fissa (18.160 milioni, -2,2%) e di rete mobile (22.225 milioni, -4,4%). I servizi su rete mobile (17.735 milioni), l’aggregato più importante del mercato, sono fra quelli che sono calati di più: -4,7%. Il dato sarebbe risultato più riflessivo se la componente Vas (5.925 milioni, comprensivi di sms, mms, servizi mobili di connessione Web, ecc.) non fosse cresciuta del 5,5% a fronte di una componente voce in forte calo (11.450 milioni, -9.2%) e se non fosse cresciuto ancora il numero delle linee (97,2 milioni, +2,3%) e il numero di utenti effettivi: 46,9 milioni (+0,6%), pari a poco più della metà delle linee e oramai sostanzialmente stabile.
       
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