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Appello contro le violenze, proprio il 25 novembre
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Non trovate anche voi intollerabile che Milano divenga sempre più frequentemente il luogo in cui s'incontrano e vengono a provocare bande nere, nella molle reattività delle istituzioni cittadine? Le quali vanno dunque richiamate al loro dovere antifascista, che sempre nello stesso modo si declina: dire NO a tutte le forme d'intolleranza. Organizzate e non. Nella città medaglia d'oro della Resistenza, dove in tanti sono caduti da Ardizzone in poi, dove per piazza Fontana ancora esistono due distinte lapidi, verrà lanciato ufficialmente un appello in una serata aperta: lunedì 25 novembre a partire dalle 20.30 alla Camera del lavoro di Milano. A dare appuntamento è la Rete antifascista milanese (RAM) - a cui aderiscono una ventina di realtà cittadine, da Cgil e Arci al centro sociale Zam, passando per Anpi zona 7 e Per Non Dimenticare Varalli e Zibecchi -. Non è un caso che il 25 novembre sia anche la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una forma di intolleranza aggressiva e repressiva frutto di pregiudizio, di subcultura maschilista, di disprezzo e vigliaccheria. Insomma di misoginia: lo stesso impasto d'odio che genera l'antisemitismo, l'omofobia, la xenofobia, ma ancora troppo spesso contrabbandato per il suo contrario. Ovvero "Chiamala violenza, non amore", come recita il titolo della mostra fotografica di GiuliaLombardia, ospitata proprio alla Camera del Lavoro. E il manifesto ed il volantino stampati dalla Cgil per accompagnare in piazza le manifestazioni del 25 novembre sono illustrate da una foto tratta proprio da questa mostra.