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Addio all'amico Sergio Borsi


"Lavoravo per le Acli, facevamo il settimanale di Milano. Era il '61 o il '62, Aldo Moro volle anche a Milano una redazione del quotidiano della Democrazia Cristiana, "il Popolo". Mi chiamarono e io accettai... La redazione milanese chiuse nel giro di poco. Io venni assunto all'Ansa, in piazza Cavour". Ricordava così, Sergio Borsi, gli inizi della sua carriera giornalistica. Sessant'anni di impegno, non solo nella professione, anche per la categoria. Sergio Borsi è morto a Milano a 79 anni, era malato da tempo. Dopo l'Ansa era passato all'Avvenire, alla Rai di Milano, di Roma, di Torino. E proprio a Torino, come responsabile del centro di produzione contribuì a far nascere programmi di cui andava particolarmente fiero, come "Leonardo" e "Ambiente Italia". Dal 1996 al 2000 venne chiamato a dirigere l'Eco di Bergamo, cui diede un respiro nazionale. Ancora, fino al 2008 aveva collaborato con l'ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Milano, a stretto contatto con il cardinale Carlo Maria Martini. Cattolico democratico, rigoroso e sempre proiettato verso il futuro, Sergio Borsi fu anche segretario della Federazione nazionale della stampa, dal 1981 all'86. Fino all'ultimo non aveva mai smesso di seguire le vicende della professione, con consigli, richiami alla qualità, avvertimenti contro il sensazionalismo. Un punto di riferimento che mancherà a molti. I funerali si terranno mercoledì 25 marzo alle 11 nella chiesa SS. Giovanni e Paolo, in via Catone 10. Naturalmente a Milano.
       
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