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8 settembre al Binario 21


Fra una settimana una serata straordinaria, presso il Memoriale della Shoah di Milano, nelle viscere della Stazione Centrale, ricorderà il tragico destino dei nostri connazionali che proprio lì vennero imbarcati a forza per partire e quasi mai fare ritorno dai campi di concentramento e di sterminio. Nato da un’idea (e da un libro) della collega Stefania Consenti, messo in scena da Castagna Ravelli e con la regia di Paolo Castagna, lo spettacolo itinerante I luoghi della Memoria (emme maiuscola) conduce il pubblico dentro quei destini di morte. Il percorso si apre con un prologo e prosegue con testimonianze di sopravvissuti all’Olocausto e alla deportazione politica ed operaia, recitate da attori del Piccolo Teatro e accompagnate da musiche eseguite da artisti del Conservatorio. Gli spettatori saranno poi guidati all’interno di uno dei vagoni di allora - e conservati a tangibile testimonianza - dove i prigionieri venivano rinchiusi per essere deportati; infine ascolteranno Franca Nuti leggere alcune pagine sull’orrore quotidiano nei campi di concentramento. Troppo spesso vorremmo illuderci di essere stati se non più buoni, almeno meno cattivi di altri. E così spesso si tende a sottovalutare la portata della Shoah sul territorio italiano. Invece le leggi razziali emanate dal governo fascista nel 1938, la retata organizzata dalle SS a Roma il 16 ottobre del 1943, quel che accadde nel biennio 1943-45 (dopo l’8 settembre e prima della fine della guerra) ebbero conseguenze gravissime per la comunità ebraica italiana. La repressione nazifascista, dopo l’8 settembre 1943, colpì duramente anche oppositori politici e lavoratori: nelle grandi fabbriche di Milano e Sesto San Giovanni centinaia di lavoratori e di oppositori politici furono arrestati e deportati in seguito allo sciopero del marzo 1944. Le cifre di quanti persero la vita su tutto il territorio italiano per le persecuzioni, gli omicidi a sfondo razziale e politico e le deportazioni sono impressionanti, così come si sa che di tutti gli esponenti della comunità ebraica catturati a Roma la mattina del 16 ottobre 1943 – oltre mille persone - solo 16 fecero ritorno dai campi e tra questi una sola donna. «Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera II cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi». Primo Levi I luoghi della Memoria non a caso nasce e si svolge attorno al Binario 21, dove allora venivano caricati i vagoni e dove ora sorge il Memoriale della Shoah di Milano. Perché, come spiega Ferruccio de Bortoli, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, «il ricordo è un esercizio salutare: apre la mente e i cuori... è protezione dalle suggestioni ideologiche, dalle ondate di odio e sospetti. La memoria è il vaccino culturale che ci rende immuni dai batteri dell’antisemitismo e del razzismo». I LUOGHI DELLA MEMORIA Martedì 8 settembre a partire dalle ore 20.30 Fondazione Memoriale della Shoah di Milano piazza Edmond J. Safra 1 (già via Ferrante Aporti 3) Ingresso gratuito con prenotazione a: comunicazione@ piccoloteatromilano.it Ingressi alle ore 20.30; 20.40; 20.50; 21 Ogni turno può ospitare al massimo 60 persone. Al momento della prenotazione, specificare l’orario prescelto.
       
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