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Wan-Ifra di Bari: Nel 2015 il mercato pubblicitario ha tenuto, ma in cinque anni si è bruciato un quarto del fatturato


“Rispetto al 2014 il mercato pubblicitario tiene (-0,5% nel 2015) anche se il suo valore attuale (6,271 miliardi) negli ultimi cinque anni si è ridotto di un quarto. Il fatturato pubblicitario dei quotidiani nel 2015 (756 milioni) si è ridotto del 6,6%. E a raccogliere più pubblicità sono le televisioni con il 58,2%, mentre ai quotidiani resta il 12%”. E’ quanto si legge nel rapporto sull’industria italiana dei quotidiani nel 2016, realizzato dall’Asig (Associazione stampatori italiani giornali) e dall’Osservatorio tecnico ‘Carlo Lombardi’, che sarà presentato domani in occasione della seconda giornata di lavori della conferenza internazionale dell’industria editoriale e della stampa, promossa a Bari da Wan-Ifra (World Association of Newspapers and News Publishers) Italia 2016. Secondo l’indagine, diffusa oggi, “anche se nel primo trimestre 2016 c’è una piccola ripresa del mercato pubblicitario complessivo”, ma “la stampa continua ad arretrare: -4,6% per i quotidiani, -3,9% per i periodici”. Quanto alle previsioni, “i dati indicano che una consistente fetta degli investimenti pubblicitari verrà spostata sui dispositivi mobili”. Secondo ‘inMobi’ e ‘Globalwebindex’, citati dal rapporto, i consumatori trascorrono in media due ore e 14 minuti al giorno sui dispositivi mobili, contro gli 81minuti della tv, i 70 del pc, i 44 della radio e i 33 del quotidiano, scrive l’Ansa. E il 79% dei possessori di smartphone, consultano il loro terminale entro 15 minuti dal risveglio. Quanto all’occupazione, il numero dei poligrafici al 31 dicembre 2015 è di 3.771 (-334 rispetto al 31 dicembre 2014), con una retribuzione annua lorda media di 40.799,16 (-3% rispetto al 2014). Il numero degli stabilimenti di stampa (66) è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, mentre a fermarsi è stata una rotativa: al momento sono 115 quelle installate, la cui capacità produttiva è di 3.850.000 giri-cilindro all’ora (-0,8% rispetto al 2014). Presente, oltre a Franco Capparelli, direttore generale della Edi.sud, la società che pubblica la Gazzetta del Mezzogiorno, che ha dato il benvenuto a Bari e al convegno agli oltre 180 partecipanti che insieme ai 14 sponsor hanno aderito all’evento, Gianni Paolucci, presidente Asig, che aprendo i lavori ha avvertito: “il digitale sta cambiando in profondità l’industria editoriale, ma non esistono soluzioni standard né business consolidati. Le culture sono diverse, le economie sono differenti. E i ricavi vengono ancora per il 90% dalla carta”.
       
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