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Verso la riforma dello statuto Fnsi
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Libertà e diritti, inscindibili. Giovedì 5 è stato un bel Consiglio nazionale federale, va detto. Tutto concentrato sui temi della libertà di stampa senza confini e della tutela e dell'ampliamento dei diritti (inclusivo dei doveri: il giornalista che non controlla, che distorce, che trae utile nuoce all'intera categoria, che se ne deve difendere). Coi lavori al trotto, che hanno dato parola a tutti, ma entro i cinque minuti di tempo, e senza sospensioni. Neppure alimentari. La relazione del segretario generale, Raffaele Lorusso, è stata quindi approvata a stragrande maggioranza, con solo 4 contrari e 2 astensioni. Con analogo consenso sono stati approvati i bilanci, consuntivo 2015 e preventivo 2016. Da ultimo infine, ma non per importanza, è stato deciso, in applicazione al mandato dell'ultimo congresso, di convocare per l'autunno (la dizione è "entro l'anno") il congresso statutario straordinario che varerà l'attesa riforma dello statuto Fnsi. Questi i temi, riassunti nel documento di sintesi: Ruolo della Federazione nelle battaglie per la libertà, i diritti e il decoro della professione. «Soltanto in un quadro generale in cui vengano affermate e riconosciute le specificità e il rilievo costituzionale della professione giornalistica e del pluralismo dell’informazione è possibile affrontare i nodi strutturali del sistema. A cominciare dal contratto nazionale di lavoro, il cui rinnovo, al centro del negoziato con la Fieg, deve puntare alla definizione di un complesso di norme che assicurino diritti e tutele a tutti i giornalisti, a prescindere dai singoli comparti e dalle singole realtà aziendali, premessa necessaria per allargare il perimetro degli occupati». Inserimento graduale del lavoro atipico nella contrattazione generale. «La sfida della qualità e il rilancio dell’occupazione, attraverso la progressiva inclusione nell'area del lavoro dipendente dei giornalisti attualmente privi di diritti e di tutele perché ingabbiati in contratti atipici, devono essere i punti qualificanti del negoziato contrattuale. Fondamentale anche l’approvazione in tempi brevi della proposta di legge di riforma dell’editoria, necessaria per chiudere in fretta i processi di ristrutturazione aziendale ancora in atto e avviare una fase di rilancio del mercato e dell’occupazione. «Il Consiglio nazionale della Fnsi, in sintonia con il segretario generale, considera poi imprescindibile affrontare in sede parlamentare il problema della definizione di una normativa quadro che consenta di regolare i processi di fusione e concentrazione editoriale, alcuni dei quali già annunciati, salvaguardando il pluralismo dell’informazione, l’autonomia delle redazioni e i livelli occupazioni e garantendo la trasparenza degli assetti proprietari. Pieno sostegno all’iniziativa dell’Usigrai, che ha presentato un esposto alla Corte dei Conti e alle autorità di garanzia contro il tentativo in atto nel servizio pubblico radiotelevisivo di togliere ai direttori delle testate giornalistiche i poteri previsti dal contratto nazionale di lavoro per trasferirli ad una sovrastruttura, la direzione editoriale, non prevista né dalle leggi né dal contratto, con il rischio di indebolire l’autonomia delle testate e dei giornalisti. Altrettanto necessaria è giudicata una riforma dell’Ordine nazionale dei giornalisti che, in linea con la proposta di legge attualmente in discussione in Parlamento, dia forma ad un’organizzazione professionale aderente alla realtà del mercato del lavoro e che assicuri rappresentanza a chi vive realmente di giornalismo. Bilancio in cifre della crisi. Il 2015 chiude il bilancio con un leggero avanzo (+1.962 euro) a conferma, pur nella contrazione delle entrate (-7,66% sul bilancio 2014), della linea di rigore e di riduzione generale dei costi di gestione, iniziata già negli esercizi precedenti, che ha consentito di eliminare disavanzi di bilancio strutturali e di garantire l'accumulo di riserve necessarie a fronteggiare futuri costi. Prima causa del calo delle entrate, in flessione dal 2011, è la riduzione delle quote federali e del contributo contrattuale, conseguenza della riduzione del numero dei lavoratori attivi generata dalla crisi del settore editoriale, mentre tra le voci delle uscite quelle che maggiormente hanno inciso sul bilancio 2015 si riferiscono agli oneri sostenuti per l'organizzazione e lo svolgimento del congresso di Chianciano (27-31 gennaio 2015). Dimezzate, infine, le spese per il funzionamento e l'attività della Giunta esecutiva (da 330mila euro del 2014 a 164mila euro lo scorso anno). In calo anche il totale degli iscritti al sindacato dei giornalisti: poco meno di 20mila (19.653) con una diminuzione di 740 soci rispetto al 2014. «Una flessione - recita la relazione al bilancio stilata dal collegio dei revisori dei conti - che deve indurre gli organismi sindacali, sia a livello nazionale che a livello territoriale, ad una riflessione e ad una maggiore mobilitazione nella ormai indispensabile necessità di una campagna di sindacalizzazione dei colleghi».