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Tv digitale, Tar Lazio annulla regolamento AgCom. E' guerra fra Tv locali e Sky per assicurarsi i primi numeri dei canali
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Il Tar del Lazio ha annullato il Piano di numerazione automatica dei canali della tv digitale terrestre in chiaro e a pagamento, la cosiddetta Lcn (Logistic Channel Number), contenuto nella delibera dall'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni dell'agosto 2010. E’ questa la sentenza della Terza sezione ter del Tribunale amministrativo, presieduta da Giuseppe Daniele, accogliendo un ricorso proposto da Sky Italia. Il Tar del Lazio, su richiesta delle emittenti Canale 34 e Più Blu Lombardia, si era già pronunciato sulla delibera in questione, annullando, lo scorso primo agosto, la parte del provvedimento che assegnava i numeri dal 9 al 19 alle emittenti locali. La sentenza del Tar era stata poi sospesa, lo scorso 30 agosto, dal Consiglio di Stato. La nuova sentenza del Tar del Lazio, a differenza della precedente, annulla l'intero provvedimento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che adesso dovrà emanare un nuovo regolamento sulla numerazione automatica dei canali della tv digitale terrestre in chiaro e a pagamento, seguendo le indicazioni fornite dal Tribunale amministrativo. La numerazione attualmente in vigore prevede infatti l'assegnazione dei primi nove numeri agli ex canali analogici di Rai, Mediaset, Telecom e Gruppo L'Espresso (Deejay Tv), dei numeri dal nove al diciannove alle emittenti locali, il venti a Rete Capri e i numeri dal ventuno in avanti alle nuove emittenti digitali, tra cui Sky. A questo punto, secondo il Tar, e' necessario un nuovo regolamento sull'assegnazione automatica dei canali della tv digitale terrestre in chiaro e a pagamento che preveda una continuità e consecutività di posizioni dei nuovi canali digitali come Sky rispetto alla numerazione assegnata a Rai, Mediaset, Telecom e Gruppo l'Espresso. La normativa, spiega il Tar nella sentenza, "è discriminatoria" perché, nell'assegnazione della numerazione automatica alle emittenti tv, distingue tra canali ex analogici, considerati generalisti e quindi privilegiati, e canali digitali, considerati semigeneralisti e per questo penalizzati. Questo nonostante il fatto che tutti i canali in questione abbiano il medesimo tipo di programmazione. I giudici hanno considerato discriminatorio nei confronti dei canali digitali come Sky il fatto che nella numerazione assegnata dal Piano dell'Autorità, queste emittenti vengano solo dopo quelle locali, creando disparità nella concorrenza rispetto agli ex canali analogici. Immediata la protesta delle televisioni locali riunite nell'associazione Aeranti-Corallo che vorrebbero invece conservate l’attuale numerazione per il comparto delle tv locali: "Ai sensi dell’art. 32 del Testo Unico dei Servizi di Media le tv locali hanno diritto ad adeguati spazi nel primo arco di numerazione”, spiega il coordinatore Marco Rossignoli, che annuncia appello al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento previa sospensione della sentenza del Tar Lazio.