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Rcs Periodici, non ci farete a pezzi
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"Quale può essere il futuro di un'azienda editoriale nelle mani di un management che finora non è riuscito a mettere in campo idee di rilancio adeguate a fronteggiare la crisi economica?". E' la prima di una serie di domande incalzanti che il nuovo CdR della Rcs Periodici pone nella sua prima uscita pubblica. Il Comunicato del CdR prosegue così:
" Quale può essere il valore, anche economico, di un’azienda editoriale che ad azioni di sviluppo e di sostegno delle proprie testate preferisce operazioni straordinarie prive di un chiaro orizzonte industriale? Quale può essere il destino di un’azienda editoriale che rinuncia a sviluppare, con il contributo dei giornalisti, una strategia compiuta e lungimirante di riorganizzazione e rilancio delle attività?
Sono le domande che le giornaliste e i giornalisti di Rcs Periodici si pongono da mesi, di fronte alla sfiancante ridda di voci, mai ufficialmente confermate né smentite, su possibili cessioni di gruppi di testate. Domande a cui il management si è ripetutamente rifiutato di dare risposte. E che il Comitato di Redazione rivolge ora, a nome di tutti i colleghi, agli azionisti di Rcs Mediagroup. Il Comitato di redazione si dichiara contrario a qualsiasi ipotesi di smembramento del gruppo. E ancor più a ipotesi che possano coinvolgere interlocutori assai poco affidabili dal punto di vista della futura stabilità occupazionale dei colleghi delle testate che potrebbero trovarsi coinvolte. È ancora vivo il ricordo di quanto avvenne nel 1995 con la cessione da parte di Rcs di alcuni settimanali e di tutte le testate della società controllata Frep. Un’operazione dall’esito infausto. Rcs Periodici ha un patrimonio di testate cariche di storia, vissute, nonostante tutto con professionalità, entusiasmo e orgoglio da decine di giornaliste e giornalisti, già messi a dura prova da una dolorosa ristrutturazione. Testate che il management di Rcs Mediagroup, dopo un anno e mezzo di stato di crisi (e a stato di crisi ancora aperto), pare voglia consegnare a editori dalle intenzioni e dalla solidità finanziaria tutte da verificare, rinunciando ad accettare la sfida di progetti innovativi, che pongano, in ogni caso, al centro dello sviluppo l'informazione giornalistica, la sua autonomia e indipendenza. Le giornaliste e i giornalisti di Rcs Periodici da oltre un anno reclamano chiarezza e serietà da parte del Gruppo. La chiarezza dei metodi e degli obiettivi, la serietà di una progettualità industriale credibile, propria di un grande gruppo editoriale. Il Consiglio di amministrazione del Gruppo riunisce infatti alcuni tra i maggiori nomi della finanza e dell'imprenditoria (il cosiddetto “salotto buono” della finanza italiana), molti dei quali si sono esposti, recentemente, in prima persona in battaglie imprenditoriali, politiche ed etiche di alto livello. Come può questo tipo di impegno essere accostato al nome di “editori" che nel recente passato non hanno dato prova di particolare avvedutezza imprenditoriale né di reale interesse per la qualità dell’informazione e della promozione culturale? L’eventualità di un tale scellerato disegno rischia di condannare l'intera Rcs Periodici a una lunga fase di instabilità e ulteriore incertezza di cui non si intravede la fine e i giornalisti a un'inaccettabile marginalità. Le redazioni e i loro rappresentanti sindacali hanno dimostrato senso si responsabilità, sulla base di un confronto chiaro con l’azienda, nel rispetto dei ruoli. E hanno accettato importanti sacrifici, in termini di occupazione e di aumento dei carichi di lavoro. Le ipotesi delle quali sentiamo parlare rischiano di pregiudicare il valore e il patrimonio giornalistico e culturale delle testate. Esse non potrebbero che compromettere irrimediabilmente le relazioni sindacali e ogni possibilità di dialogo costruttivo. Il Comitato di redazione di Rcs Periodici chiede agli azionisti un’esplicita presa di posizione che non sia contraria alla storia, alla forza e al valore del gruppo, e che apparirebbe di rottura e di contrapposizione rispetto ai giornalisti. E annuncia sin d'ora che di fronte a decisioni miopi metterà in campo tutte le azioni necessarie a tutela e garanzia di tutti i colleghi in un'ottica di salvaguardia della dignità professionale e dell'occupazione". Comitato di Redazione RCS PeriodiciMilano, 15 giugno 2001