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Rapporto Censis: 8 italiani su 10 hanno il cellulare, il 62,1% naviga in Internet, più della metà legge meno di un libro all’anno, il 45,5 legge un quotidiano,il 98,3% guarda la televisione


I telefoni cellulari sono ormai utilizzati dall’81,8 per cento della popolazione italiana, con un numero di utenti che è cresciuto del 2,3 per cento, anche grazie agli smartphone (+10 per cento in un solo anno), la cui diffusione è passata tra il 2009 e il 2012 dal 15 per cento al 27,7 della popolazione. Lo rivela il decimo rapporto il 10° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione dal titolo “I media siamo noi. L’inizio dell`era biomediatica” promosso da 3 Italia, Mediaset, Mondadori, Rai e Telecom Italia, presentato ieri a Roma presso la Sala Capitolare del Senato da Giuseppe De Rita e Giuseppe Roma, Presidente e Direttore Generale del Censis, e da Renato Schifani, Presidente del Senato della Repubblica. E’ boom di smartphone. Il rapporto sottolinea inoltre che gli smartphone si trovano tra le mani di più della metà dei giovani (54,8 per cento), i quali utilizzano anche i tablet (13,1 per cento) più della media della popolazione (7,8 per cento). E nel corso dell’ultimo anno, si legge ancora nel rapporto, il 37,5 per cento di chi usa lo smartphone ha scaricato applicazioni e il 16,4 per cento lo fa spesso. Soprattutto giochi, ricercati dal 63,8 per cento di chi scarica app, meteo (33,3 per cento), mappe (32,5 per cento), social network (27,4 per cento), news (25,8 per cento) e sistemi di comunicazione (messaggistica istantanea e telefonate tramite Internet: 23,2 per cento). Web: i social network fanno da traino. Internet è il mezzo con il massimo tasso di incremento dell’utenza tra il 2011 e il 2012 (+9%), arrivando al 62,1% degli italiani (erano il 27,8% dieci anni fa, nel 2002). Il dato sale nettamente nel caso dei giovani (90,8%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,1%), e dei residenti delle grandi città, con più di 500.000 abitanti (74,4%). Gli iscritti a Facebook passano dal 49% dello scorso anno all’attuale 66,6% degli internauti, ovvero il 41,3% degli italiani e il 79,7% dei giovani. YouTube, che nel 2011 raggiungeva il 54,5% di utenti tra le persone con accesso a Internet, arriva ora al 61,7%, pari al 38,3% della popolazione complessiva e al 79,9% dei giovani. Tv ancora regina, ma il 24,2% si collega da Internet. La radio è seguita dall’83,9% In Italia la televisione ha un pubblico che coincide sostanzialmente con la totalità della popolazione (98,3 per cento) ed èseguita dalla radio, ascoltata dall’83,9 per cento delle persone. Il rapporto evidenzia inoltre un incremento del pubblico televisivo pari allo 0,9 per cento nel 2012 rispetto al 2011 ma anche un consolidamento del successo delle tv satellitari (+1,6 per cento), della web tv (+1,2 per cento) e della mobile tv (+1,6 per cento). Solo: oggi un quarto degli italiani collegati a Internet (il 24,2 per cento) ha l’abitudine di seguire i programmi sui siti web delle emittenti televisive e il 42,4 per cento li cerca su YouTube per costruirsi i propri palinsesti su misura. Queste percentuali aumentano tra gli internauti di 14-29 anni, salendo rispettivamente al 35,3 e al 56,6 per cento. Per quanto concerne la radio, si è registrato un aumento del pubblico del 3,7 per cento in un anno. E anche in questo caso internet svolge un ruolo importante perchè, si legge, la radio ascoltata via web tramite il pc è cresciuta del 2,3 per cento e dell’1,4 per cento è aumentato l’ascolto per mezzo dei telefoni cellulari, che stanno soppiantando un mezzo digitale di prima generazione come il lettore portatile di file mp3 (-1,7 per cento). Calano del 2,3% i lettori dei quotidiani, aumentano del 2,1% quelli dei siti d’informazione Non si ferma l`emorragia di lettori della carta stampata: nell’ultimo anno i quotidiani hanno registrato un calo di lettori del 2,3% (li leggeva il 67% degli italiani cinque anni fa, oggi sono diventati solo il 45,5%), anche se le testate on-line contano il 2,1% di contatti in più (20,3% di utenza). La free press perde l`11,8% di lettori (25,7% di utenza), -1% i settimanali (27,5% di utenza), +1% i mensili (19,4% di utenza), -6,5% l`editoria libraria. Ormai meno della metà degli italiani legge almeno un libro all`anno (il 49,7%), anche se si segnala un +1% per gli e-book. Tra i giovani la disaffezione per la carta stampata è più grave: tra il 2011 e il 2012 i lettori di quotidiani di 14-29 anni sono diminuiti dal 35% al 33,6%, quelli di libri dal 68% al 57,9%. Secondo il rapporto Censis-Ucsi si riducono i consumi di quotidiani, ma i portali web d`informazione generici sono utilizzati ormai da un terzo degli italiani (il 33% nel 2012): “Non è il bisogno d`informazione a essere diminuito, ma le strade percorse per acquisire le notizie sono cambiate. La tendenza a personalizzare l`accesso alle fonti e la selezione dei contenuti comporta però il rischio che si crei su ogni desktop, telefonino o tablet un giornale composto solo dalle notizie che l`utente vuole conoscere”. ”È il rischio del ’solipsismo di internet’: la rete come strumento nel quale si cercano le conferme di opinioni, gusti, preferenze che già si possiedono; il conformismo come risultato dell`autoreferenzialità dell`accesso alle fonti d`informazione”, conclude il rapporto.
       
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