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Primo Abruzzo... ma non vince


di Saverio Paffumi tic_tac_toe-trisECCO I VOTI AL BALLOTTAGGIO – CONSIGLIO REGIONALE Abruzzo Franco 549 Gonzales Letizia 524 Consani Mario 466 Pagni Luca 458 Dossena Gabriele 442 Brandi Rosy 436 Primi dei non eletti: Benati Fabio 428 Mulassano Laura 427 Al ballottaggio per il Consiglio Regionale Franco Abruzzo riesce a superare Letizia Gonzales, ma porta con sé solo uno, anzi una dei suoi, Rosy Brandi. Letizia Gonzales arriva seconda di stretta misura e tira la volata a due consiglieri di “Un altro Ordine possibile”, Mario Consani e Gabriele Dossena, cui andrebbero aggiunti – in base all’ultimo apparentamento – il consigliere Luca Pagni, in quota Senza Bavaglio, e i tre pubblicisti delle forze della corrente di Gallizzi, ovvero Stefano Gallizzi, Roberto Di Sanzo (eletti al primo turno) e Massimo Cherubini. Primo Franco Abruzzo, ma maggioranza saldamente in mano a Letizia Gonzales, così si dovrebbe commentare il voto di primo acchito. Il condizionale è d’obbligo, però, perché alcune sorprese hanno creato notevoli malumori chiaramente percepibili nel corridoio dell’Unione. La prima e più importante la presenza di molte schede che portavano il voto a entrambi i due competitor principali, Abruzzo e Gonzales, e a seguire i voti di “Un altro Ordine è possibile e degli altri apparentati”. Altre schede, invece, affiancavano la rosa di “Un altro Ordine è possibile più apparentati” alla candidata Rosy Brandi, penalizzando Fabio Benati (della corrente di Gallizzi, che poi non è risultato eletto). Conseguenza diretta almeno in parte di queste “anomalie” (beninteso rispetto ai santini) lo slittamento al secondo posto della Presidente uscente e appunto l’esclusione di Fabio Benati a favore di Rosy Brandi. A ciò va sicuramente aggiunto l’inaspettato ingresso sulla scena di Massimo Cherubini, già al primo turno, che sui santini distribuiti dal Movimento Giornalisti Liberi (Gallizzi) a sorpresa e al di fuori di ogni accordo sul regionale, aveva determinato l’esclusione dal ballottaggio dell’avvocato pubblicista Laura Hoesch, fortemente voluta dalla Presidente uscente. Sgarbi reciproci pilotati, inaspettate “ribellioni” della base, scarti dovuti al “bello” del panachage? Difficile dire, dato che il voto è segreto. I protagonisti dell’accordo sul Regionale fin dal primo turno, e poi quelli dell’apparentamento successivo, giurano sulla lealtà nel dare le indicazioni di voto (anche lo scambio Cherubini – Hoesch viene dichiarato poco più di una “svista”). Fra chi proclama lealtà nell’apparentamento al ballottaggio ci siamo anche noi, ovviamente, sia come “Nuova Informazione”, sia come lista civica “Un altro Ordine possibile”. Certo la presenza di molte schede simili, come minimo – scommettendo sulla buona fede di tutti, elettori compresi – segnala i malumori della base, che ha tutto il diritto, fino a prova contraria, di manifestarli. Tenendo conto di tutto sembra di poter dire, a opinione di chi scrive, che il voto si è chiuso ma i ragionamenti sulla maggioranza e la presidenza del Consiglio Regionale dell’Ordine lombardo sono ancora aperti. Molto dipenderà anche da come andranno le cose domani con lo spoglio del nazionale. Ci saranno altre sorprese?
       
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