Redazione
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Partigiano Tavilla un po' tardi, ma ci siamo ricordati
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Ecco una bella storia, "popolare" nel senso nobile del termine, in cui un gruppo di persone unite soltanto dalla residenza anagrafica, ma di età e opinioni e provenienze diverse, ha riparato ad una pubblica mancanza. Affiggendo dopo settant'anni una targa commemorativa sulla casa che fu d'un giovanissimo comandante partigiano medaglia d'oro al valor militare, Luciano Tavilla. La storia di questo 19enne caduto in azione a Fondotoce, proprio alla vigilia della Liberazione, è commovente e il riconoscimento tardivo induce a riflessioni. Ma giornalisticamente è ancor più interessante sottolineare come la vicenda della targa sia la parafrasi della convivenza sociale in questo lunghissimo dopoguerra italiano: prima anni di scontri ideologici in assemblea condominiale e di delibere bocciate, quindi anni di torpore e indifferenza alla propria storia civile, infine la decisione condivisa di dare pubblico riconoscimento al ragazzo Luciano producendo direttamente la lapide. E così a mezzogiorno di domenica 13 aprile, per inciso domenica delle Palme, al 24 di via dell'Aprica, partiranno cerimonia e festeggiamenti. La notizia ci arriva dal collega Paolo Foschini del Corriere, che ne è il vero artefice. Approdato soltanto tre anni fa in un appartamento di via dell'Aprica 24, Foschini è riuscito a sbloccare le antiche ruggini, le incomprensioni e le indifferenze di vecchi e nuovi inquilini e a portare la targa in porto, ovvero sulla facciata di quell'ex casa di ringhiera, organizzando quindi per Luciano quella festa che lui purtroppo non potè vedere. Festa che era prevista, in verità, perchè quel 24 aprile del '44 i parenti, gli amici ed i vicini lo aspettavano e avevano addobbato le ringhiere; ma arrivò ormai esanime su un carretto. Insomma, festeggiate il 25 aprile facendo girare questa storia. La biografia del partigiano Tavilla la trovate anche sul sito Anpi: http://www.anpi.it/donne-e-uomini/luciano-tavilla/ .