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Panorama, subito sciopero contro le condizioni umilianti della cessione
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Sciopero immediato. L'assemblea di Panorama ha ascoltato le condizioni durissime poste dal compratore, e non ha avuto dubbi su come reagire. Uno sciopero che dovrebbe essere - "in bianco" - di tutta la categoria giornalistica, perché se quel diktat dovesse passare rappresenterebbe, oltre che una resa gravissima, un precedente inedito. Eppure... L'assalto alle regole, contando sulla contrazione del mercato dei media, soprattutto cartaceo, e sulle conseguenti difficoltà occupazionali sta provocando danni gravissimi. Abbiamo visto "editori" fare esercizi di scatole magiche, moltiplicare le testate, cederle a figli, a gestori stranieri, a stranieri neanche gestori, umiliando i giornalisti e beffando il pubblico dei lettori che, loro sì, possono reagire e lo fanno scappando dalle edicole. Lamberto Sechi per sua fortuna non è più in grado di dolersi per il destino della sua creatura. Ecco il comunicato sindacale firmato da I giornalisti di Panorama: "L’assemblea di redazione di Panorama, ascoltato il resoconto della Fnsi, della Alg e del Cdr Mondadori sull’incontro avvenuto in data 10 ottobre 2018 in relazione alla vendita della testata, rigetta all’unanimità le condizioni imposte dalla società acquirente La Verità srl. Clausole che, tra l’altro, prevedono una riduzione, in media, del 45% della retribuzione, con umiliante azzeramento delle qualifiche e senza garanzie di durata del perimetro occupazionale. Tali condizioni, non previste dalle norme per la cessione del ramo d’azienda e mai applicate ad alcuna vendita di testata della Mondadori, sono un ignobile tentativo di ricattare i giornalisti dopo anni di lavoro con la minaccia della chiusura. Chiedendo un ritorno sul sentiero della legalità e riaffermando la loro assoluta contrarietà alla svendita di un glorioso settimanale, i giornalisti di Panorama abbandonano la redazione con sciopero immediato". Segrate, 11 ottobre 2018