Aggiornato al

Mediaset per la prima volta in perdita, Berlusconi sale al 41,1%. Pubblicità a -16%, lo sviluppo sul web


Cologno Monzese (MI), 24 apr. (TMNews) - “E’ un dato di cui avremmo volentieri fatto a meno, il primo segno rosso in una lunga e virtuosa storia aziendale ultradecennale di profitti molto robusti e di dividendi super per gli azionisti”. Con queste parole il presidente del gruppo Mediaset, Fedele Confalonieri, ha aperto l’assemblea degli azionisti commentando la prima perdita per l’azienda evidenziata nel 2012 e pari a 287,1 milioni di euro. “Il risultato negativo è conseguente a una severa revisione al ribasso dei valori di alcuni importanti asset aziendali - ha spiegato Confalonieri - E’ stata una iniziativa pesante ma doverosa, con la quale abbiamo voluto risincronizzare le cifre iscritte a bilancio coi valori correnti degli asset. E’ qualcosa che ha a che fare con la trasparenza e la correttezza che da sempre hanno distinto i nostri rapporti con il mercato”. Intanto Silvio Berlusconi, tramite Fininvest, sale al 41,1% in Mediaset, nel cui azionariato spunta con una quota sopra il 2% il fondo Blackrock. E’ quanto emerge dalla lettura del libro soci svolta in apertura dell’assemblea degli azionisti del gruppo del Biscione. Nel dettaglio i soci rilevanti risultano: Silvio Berlusconi al 41,107% (40,1% è l’ultima rilevazione Consob), Mackenzie Financial Corporation al 5,066%, Grantham Mayo Van Otterloo & Co al 2,034%, Blackrock al 2,03%. La pay tv Nel primo trimestre di quest’anno Mediaset Premium, la pay tv del Biscione, ha mantenuto stabile il numero degli abbonati intorno ai due milioni e ha incremento del 10,2% i ricavi rispetto allo stesso periodo del 2012. E’ quanto emerge dall’assemblea di Mediaset. All’offerta Play on demand aderiscono circa 40-50 mila nuove famiglie al mese, per un totale che oggi è a 1,2 milioni ed “entro Natale lanceremo una iniziativa senza uguali in Italia, una vasta offerta - spiega il presidente Fedele Confalonieri - di contenuti visibili on line su pc, tablet e apparecchi di nuova generazione”. Nel comparto Internet “oggi siamo il primo operatore italiano per video visti on line, circa 1 milione al giorno, tutti i giorni”, aggiunge Confalonieri. Pubblicità a – 16% La raccolta pubblicitaria per gennaio e febbraio “é in linea con l’andamento del mercato”, quindi con un calo di circa il 16% rispetto allo stesso periodo del 2012. Intanto Publitalia, la concessionaria pubblicitaria di Mediaset, punta a chiudere a breve un accordo con il più grande motore di ricerca italiano per la raccolta pubblicitaria. Lo ha affermato Giuliano Adreani, a.d. di Mediaset e numero uno di Publitalia, a margine dell’assemblea degli azionisti, senza tuttavia specificare il nome. Chiaro tuttavia il riferimento a Matrix-Virgilio, di recente passato a Libero. “Siamo in trattative molto avanzate con il più grande motore di ricerca italiano”, ha detto Adreani dopo che le trattative coi maggiori motori di ricerca globali non sono andate a buon fine. “Speriamo di chiudere a breve l’accordo che ci permetterà di crescere molto nel settore”. Lo sviluppo sul web L’evoluzione digitale di Mediaset sta portando numerose novità nei piani del Biscione che saranno presentati oggi all’assemblea dei soci. Una potrebbe essere la risposta italiana al boom di Netflix nel mondo. Cologno Monzese, scrive Italia Oggi, avrebbe intenzione di creare, attraverso la sua offerta a pagamento Premium Play, una piattaforma disponibile solo in streaming su internet (come Netflix) con offerte commerciali ad hoc, on demand, per singoli prodotti. In questo modo, quindi, si bypasserebbe completamente l’elettrodomestico tv, spingendosi in competizione con nuovi operatori mondiali. Il prossimo 7 maggio, invece, ci sara la presentazione del nuovo canale televisivo di Mediaset in chiaro sul digitale terrestre: arriva Top Crime, con prodotti, appunto, di genere poliziesco, e che avrà come primo obiettivo minimo quello di superare gli ascolti di Giallo (Discovery channel), attorno allo 0,7% di share nelle 24 ore. In contemporanea ci sarà anche un profondo restyling di La5 (canale per un pubblico femminile e giovane) e Italia 2 (l’omonimo di La5, ma al maschile). Il tutto spingendo sull’acceleratore del web, che pur essendo una realtà che per Mediaset vale ancora meno di 50 milioni di euro di raccolta pubblicitaria all’anno (comunque in crescita del 64% nel 2012 sul 2011), ha però enormi potenzialità e audience assolutamente rilevanti.
       
    Il sito Archivio notizie

logo nuova informazione