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L'Inpgi sta bene, grazie. Ma l'occupazione...


di Marina Macelloni Oggi il consiglio di amministrazione dell'Inpgi ha approvato alcune cose piuttosto rilevanti. La prima, e forse la più attesa da parte dei colleghi, è il bilancio attuariale a 50 anni richiesto dal ministero del Lavoro e che dovrà essere consegnato entro il 30 settembre. Come sappiamo tutti si tratta di una richiesta fatta dal ministero a tutte le casse con l'obiettivo di verificare la tenuta delle prestazioni attingendo ai contributi e solo temporaneamente ai rendimenti del patrimonio rivalutati ad un tasso che lo stesso ministero indica nel 3% annuo (ben al di sotto dei rendimenti che l'Inpgi ha avuto anche nei periodo più difficili). I parametri con i quali è stato redatto il bilancio sono stati forniti dallo stesso ministero e bisogna ammettere che non sono stati affatto punitivi, anzi. In ogni caso l'Inpgi ha superato con successo lo stress test. I conti dell'istituto tengono per tutto il periodo, solo per circa 15 anni (tra il 2024 e il 2039) il saldo previdenziale è negativo e occorre quindi ricorrere ai rendimenti del patrimonio per pagare le prestazioni. Questo successo è il frutto delle riforme che l'istituto ha avviato fin dal 1998 e poi nel 2006 e da ultimo nel 2011 con l'aumento dell'aliquota di 3 punti percentuali e l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne. Dobbiamo quindi essere soddisfatti del lavoro fatto e possiamo tirare un sospiro di sollievo visto che in queste condizioni è probabile che otterremo il via libera dal ministero. L'altra faccia della medaglia è che tutto questo sarà messo sicuramente a dura prova se la situazione dell'occupazione continuerà ad essere critica come abbiamo visto in questi mesi. Il bilancio attuariale infatti è fatto sulla base di una proiezione di crescita dell'occupazione che da ultimo non ha corrispondenza con la realtà. Ecco perchè saranno fondamentali, anche per la tenuta del'Inpgi, i tavoli di trattativa tra Fieg e Fnsi sugli ammortizzatori sociali (proprio in queste ore è in corso un incontro che speriamo risolutivo) e il rinnovo del contratto. Seconda cosa importante dal Cda inpgi: prestiti e mutui. Prestiti: via libera all'utilizzo delle somme accantonate presso il Fondo complementare come garanzia quando il prestito richiesto eccede il tfr. Sono pronti anche i moduli e la delibera vale da subito anche se non c'è ancora l'ok dei ministeri. Mutui: sono stati stanziati ulteriori 10 milioni per coprire tutte le richieste da qui a fine anno, quindi nessun problema per chi ha fissato il rogito entro dicembre.
       
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