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Le ceneri di Maria Grazia, supereroina
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Domani, sabato 17 marzo, il corpo di Maria Grazia Perini verrà cremato. Una collega speciale che tuttavia resta viva nei cuori degli amici, dei lettori e nella storia del giornalismo. Due generazioni di bambini e di ragazzi sono cresciute leggendo le sue scelte, appassionandosi ed imparando spesso, grazie a lei, quelle regole del vivere che adulti distratti o cinici dimenticavano di fornire... Gianni Brusasca ce la racconta con grande affetto e sensibilità . Così: E' morta Maria Grazia Perini. Di sicuro già lo sapete. Lunedì 12 marzo, sul Corsera, Alessandro Trevisani intitolava un breve addio alla “Madrina dei Supereroi”. Mgp o “Puccetta”, come molti amici la chiamavano, è stata la direttrice di molte testate storiche del fumetto italiano : dai fascicoli dell'universo Marvel pubblicate dalla Corno ad “Eureka”, da “Snoopy” al “Corriere dei Piccoli”, poi ribattezzato da lei “Corrierino” ed altri giornali ancora. Le nostre strade si sono incrociate proprio nella redazione del prestigioso settimanale a fumetti per bambini, in Rizzoli, quando ne divenne la Direttora. Non conoscevo il suo ricco e affascinante passato professionale, ma fu subito chiaro che aveva una marcia in più: una sorridente umanità e una fantasia capace di grandi iniziative. Dovevamo divertire i bambini coi nostri fumetti, i nostri racconti, le nostre strisce originali. Con lei si ebbe il coraggio di lanciare diversi autori e disegnatori di fumetti ancora quasi sconosciuti. Si esaminava tutto ciò che arrivava in redazione, senza pregiudizi. Così uscivano sul “Corrierino” nuove promesse accanto ai nomi prestigiosi di Altan e Nidasio, di Leo Cimpellin e Adriano Carnevale, di Pennati e degli altri, troppo numerosi per menzionarli tutti. Mitico fu un pranzo servito in uno dei saloni del Circolo della Stampa di Milano, in occasione di un compleanno storico del Corriere dei Piccoli, a cui presero parte tutti, ma proprio tutti, giornalisti e collaboratori della testata (ognuno pagando la propria quota), immortalati dalle foto scattate da Sandro Girella, dell'omonima agenzia giornalistica. Maria Grazia, si può dire, aveva quasi ribaltato il “Corrierino”: linguaggio nuovo, fresco, diretto coi bambini: servizi giornalistici e fumetti che affrontavano qualsiasi tema, compresi argomenti duri come la guerra (i ragazzi ci scrivevano preoccupati dalle immagini televisive di distruzione e morte in Iran e ci aiutò a spiegare Igor Man, grande giornalista ed esperto di Medio Oriente), o tosti come l'economia (un fumetto spiegava l'abc del mondo dei soldi, del lavoro e del risparmio) o la salute del Mondo (ad un forum internazionale ci fu stupore che tra le tante testate importanti ci fosse la richiesta di accredito anche di un giornale per bambini. Ma i ragazzini non sono gli adulti di domani? Per cui, come diceva Maria Grazia, chi più di loro ha il diritto di sapere che cosa preparano i grandi per salvaguardare il nostro pianeta. Fu davvero un periodo felice d'impegno e creatività per il giornale, in un momento purtroppo editorialmente difficile. Maria Grazia Perini aveva un grande cuore ed era un'innovatrice. Chi ha lavorato con lei o la frequentava si è umanamente arricchito. Il suo amore per gli animali e il caso la portarono poi a dirigere il mensile “Quattrozampe”, un'altra affascinante avventura. Non sapevo che fosse ammalata. L'ho saputo casualmente l'altra settimana. L'avevo cercata telefonicamente lo scorso anno, sempre senza risposta. Volevo organizzare un pranzo d'amicizia con la redazione del “Corrierino”. C'eravamo riusciti due anni fa. Ho fatto ancora il suo numero, giovedì 8 marzo, giornata della donna. Al terzo tentativo, di sera, mi ha miracolosamente risposto : “Lo sai che mi piace sempre puntare in alto, alle cose eccezionali... - mi ha detto con un filo d'ironia-. L'ho fatto anche con il cancro: ne ho scelto subito uno, rarissimo, inoperabile. Era dagli Anni Cinquanta , pare, che non se ne diagnosticava uno così”. Aveva la voce roca , bassa. Faceva fatica. Ci siamo dati appuntamento via e-mail. Non ho fatto in tempo a scriverle. Domenica mattina è morta d'infarto. Sarà cremata domani, sabato, in forma estremamente privata. Sono felice di una cosa: d'essere riuscito l'altra sera, al telefono, a dirle che le volevo bene. Lo sapeva. Come lo sa di tutti gli altri suoi amici. Gianni Brusasca