Aggiornato al

La tragedia dei bambini oggetto


di Marina Cosi.   Ma l'avete visto? Un po' sulle televisioni e per intero sui siti dei quotidiani? Sfocato sugli occhi, ma tutto il resto c'era, l'audio per intero col suo nome gridato più e più volte, l'età, il nome del paese, la scuola lì accanto... Il terribile video del bambino della provincia di Padova prelevato dalla polizia per strada, davanti alla scuola, trascinato, strattonato, disperato, fra le urla della zia e l'arroganza dei poliziotti, mentre il padre collabora tenendolo per i piedi, è un'insopportabile dimostrazione dell'insufficienza professionale di tutte le categorie coinvolte. Che traumi ha subito e deve ancora subire quel bambino, mentre adulti, istituzioni e informazione premono, impreparati incompetenti e violenti, sull'acceleratore? La violenza di una polizia che conosce solo l'approccio muscolare. Ma che formazione, anzi deformazione se si pensa alla Diaz, hanno? E quanto la giustizia ascolta il minore, tenendo conto delle sue paure e dei suoi desideri? E quanto invece incidono teorie senza fondamento scientifico, come i Pas, o il vasto giro delle case famiglia? Ma noi non siamo esenti da questa superficialità, circondati come siamo da un giornalismo spettacolarizzante che rilancia immagini atroci o morbose o private senza soffermarsi a distinguere e soprattutto a contestualizzare. Sì, parliamo di noi. Prima ancora di chiederci dove stia il confine fra la notizia e lo spettacolo ( C'è un'enorme differenza tra dare giustamente le immagini del corpo martoriato di Cucchi che denunciavano un sopruso vigliacco e dare vigliaccamente quelle morbose del corpo nudo d'una ragazzina recuperato dal pozzo). Prima di assolverci, ritenendo che la carta di Treviso sia rispettata solo perchè si sono coperti gli occhi della vittima, mentre tutto il resto è raccontato coi più biechi luoghi comuni. Prima, insomma, chiediamoci se noi giornalisti non dobbiamo avere più orgoglio professionale e meno condiscendenza verso i nostri errori. Una consapevolezza che ci induca ad esigere aggiornamenti continui, in un mondo in cui le fonti incerte, l'accelerazione delle decisioni, l'interdipendenza dei media e anche, diciamocelo, la generalizzata mancanza di rispetto umano, ci possono condurre a strumentalizzazioni, stereotipi, violenze spesso irrimediabili.Facciamoci delle domande e studiamo, prima di darci delle risposte.
       
    Il sito Archivio notizie

logo nuova informazione