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La Grande Guerra dei giornalisti
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C’è chi scrive di cronaca e chi fa la storia. Alcuni riescono in entrambe le cose e fra questi certuni ci lasciano le penne.. Fra i giovani accorsi al fronte in nome della patria (anzi Patria) nel 1915 ci furono anche dei giornalisti, praticanti diremmo oggi. Se ne parla domani al Salone del libro di Torino, in occasione della presentazione d’un ponderoso volume edito da Gaspari (con una erre sola) Editore e Fondazione Murialdi e scritto dal vecchio Franz, Pierluigi Roesler Franz ben noto per la sua puntigliosità nel dibattito di categoria, e dal giovane Enrico Serventi Longhi docente a contratto della Sapienza e figlio. Questi invece i nomi dei colleghi caduti un secolo fa: Battisti, Serra, Gallardi, Niccolai, Umerini, Stuparich e Timeus Fauro. Altri, feriti o usciti indenni, rappresentarono poi l’ossatura di quel discorso patriottico che negli anni successivi e anche col loro contributo giornalistico formò l’identità nazionale. Dunque: giovedì 10 maggio, ore 13,30 al Caffè letterario del "Salone del Libro" di Torino (padiglione di Lingotto Fiere in via Nizza 280) presentazione di “Martiri di carta. I giornalisti caduti nella Prima Guerra Mondiale” di Pierluigi Roesler Franz e Enrico Serventi Longhi ed Gaspari Editore di Udine e Fondazione Murialdi di Roma, 2018, pagg 448 Interverranno gli storici prof Mauro Forno (Centro studi torinese sul giornalismo), Giancarlo Tartaglia (direttore Fnsi) Nel volume (448 pagine), frutto di 7 anni di ricerche, si racconta la storia - finora mai scritta - di 264 giornalisti di tutte le Regioni e in gran parte decorati al valor militare (fra i quali Battisti, Serra, Gallardi, Niccolai, Umerini, Stuparich e Timeus Fauro) morti nel conflitto mondiale 1914-1918. La maggior parte dei caduti erano giovani ventenni che, provenienti da tutte le parti d’Italia ed alcuni tornati appositamente dall'estero, avevano cominciato a scrivere su grandi e piccoli giornali (una dozzina di testate sono ancora in edicola a distanza di un secolo) e riviste.. Si tratta in gran parte di personaggi di assoluto rilievo storico e di notevole importanza, rimasti purtroppo fino ad oggi del tutto sconosciuti.