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Il sottosegretario Martella in ALG: «Cambio di passo»


[caption id="attachment_9349" align="alignleft" width="300"]On. Andrea Martella Andrea Martella[/caption] Un cambio di passo del nuovo governo nell’affrontare la crisi dell’editoria. Lo ha rivendicato con forza questa mattina Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, che ha partecipato a un incontro-dibattito con il sindacato, i cdr e i giornalisti lombardi nella sede dell’ALG. Molti gli interventi, prima quelli “istituzionali”, tra questi, quello lucido e fermo della nostra Marina Macelloni, presidente dell’Inpgi, che ha ricordato l’impatto pesante che i prepensionamenti hanno avuto tra il 2009 e il 2019: 1121, reddito medio 95mila euro, mancati introiti di contributi nei 5 anni di scivolo, 167 milioni di euro. Poi quelli dei cdr. Molte le domande rivolte al sottosegretario, dai contributi all’editoria, essenziali per non chiudere testate e bruciare altri posti di lavoro, alla questione agenzie di stampa: «stiamo studiando se ci sono le condizioni giuridiche per modificare l'attuale sistema dei bandi per l'acquisizione da parte della pubblica amministrazione dei servizi di informazione primaria», ha spiegato Martella. Duro anche l’intervento di Raffaele Lorusso, segretario Fnsi che ha chiuso così il suo intervento: «Va dato atto al governo che oggi siamo in una fase in cui c'è attenzione a questo settore. Ma è anche una fase in cui abbiamo bisogno di dare un messaggio di speranza a chi il lavoro lo sta perdendo, a chi non riesce a trovarlo, alla parte più debole della nostra professione. Bisogna rimettere al centro il lavoro per evitare che lo Stato si limiti ad un ruolo notarile che porterebbe a dare ragione a quella parte della popolazione, soprattutto giovanile, che considera lo 'stato' solo un participio passato». Martella ha ribadito che il cambio di passo di questo governo si traduce anche in una condivisione con le parti sociali, un tavolo aperto, 5.0, appunto, come lo ha voluto chiamare lo stesso sottosegretario, su prepensionamenti (che comunque reputa ancora uno strumento valido di aiuto, anche se non proprio 5.0), equo compenso per il lavoro autonomo, «la Commissione sul lavoro autonomo si riunirà mercoledì, spero di trovare un'intesa in pochi incontri», all’attenzione sull’Inpgi: «Voglio metterci l’anima ma anche le risorse. Sono convinto che l'autonomia e l'indipendenza della professione giornalistica si mantengano anche con la certezza della tutela previdenziale. Ho anche chiesto al presidente Conte di istituire un tavolo per trovare le soluzioni più adatte a superare questo momento difficile dell'istituto. In questo senso va visto l'emendamento alla legge di bilancio che dispone lo slittamento di un possibile commissariamento dell'ente a giugno 2020, proprio per avere il tempo di affrontare il tema con risorse adeguate a garantire ai giornalisti la solidità previdenziale. Ritengo che il sistema dell'informazione si sostenga anche sostenendo l’ente di previdenza».
       
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