Redazione
Visite: 300
Il fondo è rimasto a galla...
Redazione
Visite: 300
di Marina Cosi Il 28 aprile è stato esaminato e approvato il bilancio del Fondogiornalisti, come lo si chiama familiarmente. Direi che, "compatibilmente" col tormentato clima finanziario in cui siamo (ancora) immersi, è andata proprio bene. I raffronti con altri fondi con composizioni simili lo dimostrano. In assoluto invece abbiamo visto ben altri risultati in tempi migliori. Nell'attesa che torni il sereno (scongiuri), cerchiamo di introdurre ulteriori vantaggi per i soci. Come forse sapete perchè lo ripeto sino alla nausea, vorrei fortemente poter concludere questo mandato con tre "conquiste": accordo con l'Inpgi perchè eroghi la nostra pensionebis a condizioni di miglior favore (e qui quasi ci siamo); estensione ai figli a carico (primi timidi passi); infine e soprattutto apertura diretta ai freelance (sinora gli editori han risposto con le barricate, ma mai dire mai). Quella che segue è la newsletter che abbiamo inviato ai colleghi che ci avevano fornito l'email. Se siete iscritti al Fondo, ma non avete ricevuto nulla, rimediate! Mandateci l'indirizzo collegandovi direttamente al sito www.fondogiornalisti.it. Grazie.
1 - Non esaltante, ma positivo il bilancio 2010 del Fondo complementare; 2 - Anche il primo trimestre 2011 è stato positivo per tutti i comparti; 3- A buon punto il placet per affidare all'Inpgi l'erogazione delle pensioni; 4 - Il CdA valuterà l'ipotesi di far accedere al Fondo i figli degli iscritti
1 - Se tutto è relativo, lo è anche la soddisfazione con cui il CdA del Fondo pensione complementare dei giornalisti italiani giovedì 28 aprile ha approvato il bilancio 2010: poichè i risultati sono stati positivi per tutti i comparti, pur a fronte di un'ennesima annata difficile per i mercati finanziari e poco redditizia per gli investimenti obbligazionari. Giudizio positivo anche per la crescita della massa gestita - oltre 310 milioni di euro -, frutto della fiducia riposta dai colleghi nel loro Fondo. Gli stati di crisi ed i conseguenti numerosi prepensionamenti hanno infatti contribuito a ridurre il numero d'iscritti (al Fondo, come pure all'Inpgi), ma il peso delle 538 uscite è stato più che compensato dalla scelta di molti di incrementare la percentuale di stipendio versato. Tanto che per farvi fronte, nel corso dell'anno, è stato ampliato il ventaglio dei gestori finanziari, modificando i pesi dei relativi mandati in funzione dei rendimenti ottenuti. Ad Eurizon Capital Sgr, Azimut e Cattolica sono stati affiancati Allianz, Generali, Pictet e Zenit, mentre da questo mese d'aprile si aggiunge anche Ubs. Nel dettaglio, l'attivo netto dell'esercizio 2010 è stato di 311.652.805 euro, ossia quasi il 16% in più rispetto all'anno precedente. Le posizioni complessive di gestione sono 15.109 a fronte di 13.857 iscritti, poiché parecchi colleghi hanno utilizzato la possibilità di distribuire la propria posizione su più comparti. Infine l'analisi comparata dell'andamento di valore delle quote -a partire da quando il Fondo ha introdotto più comparti - evidenzia un incremento del 28,94% nel comparto Prudente, del 24,21% del comparto Mix, del 21,30% del comparto Crescita. Il comparto Garantito è per contratto pari "almeno" al coefficiente di rivalutazione del Tfr. 2- Il risultato positivo resiste anche in questa prima parte del 2011, secondo il dato trimestrale (ancora parziale), benchè la crisi dei mercati sia tutt'altro che risolta. Il comparto Garantito ha riportato un rendimento lordo dello 0,80 a fronte di un benchmark negativo (-0,58): tuttavia il riferimento, per garanzia contrattuale, è al coefficiente di rivalutazione del Tfr (1,19 lordo). Il comparto Crescita ha reso il 3,28% contro il benchmark del 2,07%. Più complesso il calcolo per gli altri due comparti, perchè il cambio di banca depositaria da State Street a Paribas, avvenuto dopo inizio anno, ha reso complicato il calcolo delle performance soprattutto per loro che sono "grandi" (Prudente e Mix da soli gestiscono il 90 per cento dell'intero patrimonio). Comunque di sicuro i comparti Prudente e Mix hanno battuto i rispettivi benchmark: di 0,75% il primo e dell' 1,53% il Mix. Per dare una valutazione si può fare riferimento al generale andamento dei mercati finanziari nello stesso trimestre, sapendo che l'incidenza della componente azionaria nei tre comparti (il Garantito fa storia a sè) è del 25 per cento nel Prudente, del 50 per cento nel Mix e del 75 per cento nel Crescita. Dunque i rendimenti finanziari nello stesso periodo 2011 sono stati: un guadagno del 4,23% per l'azionario, una perdita dello 0,31% dell'obbligazionario a breve (es. Indice JPM euro 1-3 anni), un guadagno contenuto allo 0,29% per il monetario. 3 - Quanto alla gestione delle rendite (l'erogazione della pensione complementare) il CdA del 28 aprile ha preso atto dei significativi passi in avanti, presso il Ministero del Lavoro, la Covip e l'Antitrust, in vista del consenso a definire con l'Inpgi una vantaggiosa convenzione. Tutti gli studi attuariali effettuati confermano che affidare all'Inpgi anche l'erogazione delle rendite per la pensione complementare garantirebbe, ai giornalisti interessati, prestazioni migliori rispetto a quelle che otterrebbero se l'incarico fosse affidato a compagnie d'assicurazione. L'iter procedurale per la stipula della convenzione Fondo/Inpgi dovrebbe potersi concludere nei prossimi mesi. 4 - Forte dell'appoggio di diversi iscritti, la presidente è tornata alla carica riproponendo al CdA l'ipotesi che i soci possano iscrivere al Fondo anche i propri figli a carico. In tal modo un genitore potrebbe incrementare con regolari contributi una posizione attiva sin dalla giovane età del/la ragazzo/a. Poi, al momento dell'ingresso nel mondo del lavoro, che non è difficile presumere sarà meno garantito dell'attuale, i figli potrebbero sia rimanere sia trasferirsi nel proprio fondo di categoria o in futuribili altre formule. Già altri fondi negoziali prevedono tale opportunità, con maglie d'ingresso più o meno larghe, e col consenso Covip. Il CdA non si è pregiudizialmente opposto all'ipotesi, dando il via ad un iter di verifica su fruitori, costi, obblighi e garanzie. Sulla cui base poi costruire un progetto dettagliato. Nel caso il progetto venga approvato, una delibera giugno 2006 della Covip prevede che lo statuto del Fondo venga modificato inserendo un'esplicita norma e una previsione attuativa.