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Il 14 violenza in piazza. Altro che san Valentino
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Il concetto è semplice: lavare i panni sporchi in piazza. Ovvero portare sotto gli occhi di tutti quelle violenze fisiche e psicologiche che si consumano al chiuso ed in prevalenza nei santuari domestici. In modo che nessuno più possa dire: non lo sapevo. Il 14 febbraio, che en passant è san Valentino, si ballerà in piazza del Duomo come in piazze di tutto il mondo, contro le violenze sui corpi e sulle libertà delle donne. E' il secondo anno, organizzato da One billion rising. In un'altra piazza milanese, San Fedele, sempre il 14 febbraio si ascolteranno le urla, i colpi, le suppliche di violenze agite: è il primo atto de "Le parole non bastano più" di Intervita che per tre settimane girerà l'Italia. Un'iniziativa che prenderà il via al mattino con uno workshop di Intervita per addetti ai lavori su investimenti e strategie di contrasto della violenza domestica e che alle 18.30 si trasferirà in piazza San fedele. Da 15 anni l'importante ong non governativa è impegnata a fermare la violenza sulle donne. Ed ora, forte di una sua ricerca, la prima in Italia, che ha quantificato in 17 miliardi di euro il costo di questa aggressione quotidiana, sta raccogliendo adesioni istituzionali e concretissimi contributi economici per il progetto "SOStegno donna": presìdi che nei Pronti soccorsi degli ospedali accolgano le vittime di violenza, di abusi e maltrattamenti: donne, bambine e bambini. Qualche iniziativa già c'è in alcuni ospedali, ma a macchia di leopardo, mentre diffusa è l'impreparazione. Servono invece e ovunque sportelli di accoglienza attivi 24 ore su 24, sette giorni su sette, con personale in grado di riconoscere i casi di violenza, farsene carico in emergenza e poi coinvolgere i servizi del territorio. Per incidere davvero occorre, si afferma, "costruire una rete con il territorio, i distretti, i medici di base, i consultori, coinvolgendo anche il privato sociale e le associazioni". Milano sarà la prima tappa de "Le parole non bastano più", quindi l'evento itinererà per il Paese, da Torino a Bari, da Trento a Palermo, approdando il 7 marzo a Roma giusto in tempo per la data della festa della donna. In ognuna delle 14 città toccate si ripeterà la drammatica e coinvolgente rappresentazione mutisensoriale, rumori grida luci, perchè nessuno possa più fingere di non sapere che ogni tre giorni una donna è uccisa dal partner e che in tutti gli altri giorni vanno in scena sberle, umiliazioni, stupri, molestie, sevizie su donne di tutte le età e su bimbe/i anche piccolissime/i. Il sito è http://www.siamopari.it