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I freelance solidali con i fotoreporter


di Saverio Paffumi

I freelance sono solidali con la lotta dei fotoreporter per ottenere compensi non umilianti. Lettera di Saverio Paffumi, responsabile dipartimento freelance della "Lombarda".  Caro Matteo Rossetti, da responsabile del Dipartimento Freelance dell’Associazione lombarda dei giornalisti vorrei esprimere piena solidarietà alla vostra lotta, che dimostra come vi siano problematiche comuni a tutte le aree del precariato dentro e fuori la professione. Il dato più rilevante, che mi preme sottolineare, è la vostra capacità di organizzarvi, di farvi sentire e di porre le vostre istanze all’attenzione generale. Non importa se, in questa fase, taluni passaggi possono essere stati difficili e “imperfetti” (non ho potuto partecipare all’assemblea dell’Ordine, ma ho visto il video che avete diffuso). L’imperfezione più grande è un sistema - informazione che finisce con il penalizzare la qualità e il riconoscimento del valore del lavoro di qualità, sia esso quello di un giornalista scrivente, di un fotografo, di un illustratore, di un grafico e così via, si potrebbe proseguire fino al direttore. Se per chi lavora sotto l’ombrello protettivo del contratto nazionale l’emergenza riguarda soprattutto la difesa del posto di lavoro e la libertà dell’informazione, oggi sottoposta a molteplici attacchi, per chi opera come precario o esercitando la libera professione senza poter determinare il livello della parcella (privilegio che tocca una parte esigua dei fotoreporter e dei giornalisti freelance) la questione che si pone è la sopravvivenza stessa della propria attività professionale. La difesa dei lavoratori, più o meno autonomi che siano, coincide pertanto in questo caso con la difesa di uno dei cardini della vita democratica, il flusso delle informazioni e la professionalità, l’affidabilità, la correttezza di chi le trasmette. Il Sindacato e l’Ordine non si dovranno limitare ad esprimere solidarietà, ma dovranno impegnarsi mettendo a punto strategie, ognuno nei loro diversi campi di competenza, per cercare di porre un argine al degrado. Al contempo dovranno aiutarci a comprendere la complessità dei processi in atto e a individuare i percorsi attraverso i quali una professione essenziale come la vostra (la nostra) possa continuare a svolgere il ruolo che le è proprio, difendendola dall’assalto indiscriminato del dilettantismo, dell’improvvisazione gratuita e dell’esercizio abusivo. In questo senso condivido la visione di chi vi suggerisce di vedere gli organismi della categoria non come avversari, ma come il terreno adatto al confronto e all’elaborazione. La vostra lotta avrà maggior possibilità di successo se sarà sostenuta con convinzione da tutti i colleghi.   Saverio Paffumi, responsabile dipartimento freelance dell’Associazione lombarda dei giornalisti
       
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