Redazione
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Grazie Consulta, ora ce le giochiamo
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E bravo Rossi, inteso come Giovanni da Piacenza (siamo pieni di bravi Rossi, ma questo è il presidente Fnsi). Nel suo comunicato segnala come la sentenza della Consulta, che sulla Fiat dà ragione alla Fiom, possa essere cavalcata anche dal nostro sindacato per puntare ad un obiettivo sinora quasi imprendibile: dare la tutela sindacale "propria" - e dunque accesso ai conseguenti diritti - al giornalista a prescindere dal contratto impostogli dal datore di lavoro. Esempio storico numero uno: il proprietario di una radio privata assume dei giornalisti ma, essendo lui un palazzinaro, gli applica il contratto degli edili. Esempio storico numero due: colleghi assunti in tv come programmisti-registi per produrre contenuti informativi. Esempi attuali (a bizzeffe): le moltissime istituzioni pubbliche che impongono ai propri uffici stampa il contratto del pubblico impiego, per non parlare delle aziende private che si sbizzarriscono... Perché la sentenza proprio questo dice: sei solo tu lavoratore che puoi scegliere da chi essere rappresentato. E l'azienda non può eccepire. Giovanni Rossi è tenace. Da quando illo tempore aveva preso in mano la Commissione nazionale uffici stampa le ha provate tutte: vertenze mirate, trattative con la sfuggente Aran (sfuggente anche, diciamolo, perché sensibile alla contrarietà dei confederali), asse con l'Ordine e tentativo di Commissione trasversale, lobby parlamentare, convegni... Il fatto di essere diventato presidente della FNSI non l'ha distratto dall'obiettivo, evidentemente. Speriamo, allora, anche se, in questo Paese ingessato da veti, dei diritti basilari sembri importare poco e quel poco a parole... COMUNICATO STAMPA Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giovanni Rossi, ha dichiarato: Pubblicata la sentenza della Corte Costituzionale relativa all’agibilità sindacale. Rossi (Fnsi): “Confermata la rilevanza della decisione anche per i giornalisti”. “La pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale relativa al contenzioso tra FIAT e FIOM conferma la rilevanza che la decisione dei “giudici delle leggi” ha anche per i giornalisti, oltre che per gli altri lavoratori. La FNSI non è firmataria di contratti che pure vengono applicati a lavoratori che svolgono l’attività giornalistica e che dispongono del riconoscimento professionale. Si tratta, innanzitutto, di addetti stampa (sia nel settore pubblico che in quello privato), ma anche di una parte dei colleghi che lavorano nelle radio e nelle tv locali. La sentenza dell’Alta Corte apre la strada alla possibilità per questi giornalisti, ove aderenti alla FNSI, di avere una propria rappresentanza sindacale ed ogni altro diritto garantito dallo Statuto dei lavoratori In particolare, nel comparto degli Uffici stampa pubblici dove è applicato il contratto del pubblico impiego, la FNSI è pienamente titolata alla trattativa – condizione che la Corte pone per garantire l’agibilità sindacale di una organizzazione – non solo da quanto stabilito dalla legge 150 del 2000, ma anche dalla sentenza del 2005 del Giudice del lavoro di Roma, non appellata dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni (ARAN). La Federazione della stampa, d’intesa con il proprio legale, sta valutando le soluzioni tecniche per rendere operativa nel settore dell’informazione i principi affermati dalla Corte”.