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Giornalisti aggrediti e pure diffamati: malavita 2.0


di Désirée Klain CASERTA. Ancora minacce contro Mario De Michele, direttore del sito Campanianotizie.com. Il giornalista, originario di Cesa (Caserta) da sette anni si occupa di seguire le vicende amministrative e politiche di diversi comuni, tra cui Orta di Atella. Già l’anno scorso, tra marzo e maggio, si è trovato a dover sporgere denunce per atti intimidatori e minacce. L’ ultimo episodio, si è verificato lo scorso 2 luglio 2018, quando De Michele si è visto recapitare a casa una busta con 4 proiettili calibro 9x21. Il 31 maggio 2018, era già stato aggredito mentre, insieme ad un operatore video, stava facendo un servizio sulle elezioni comunali che si sono tenute il 10 giugno. Un vero e proprio clima di terrore quello si è cercato di creare attorno al direttore casertano da circa un anno. Dai danni all’auto, agli uomini mascherati con la pistola puntata sotto il balcone di casa. Dalle aggressioni fisiche alle azioni diffamatorie. Perché quando non si riesce con la paura, si punta ad attaccare la credibilità del professionista. Così, in questi giorni (tra il 5 e il 6 agosto), Mario De Michele è stato protagonista di una vera propria campagna diffamatoria sui social. In uno dei post si leggeva: “Dite al Signore giornalista de michelus, fallito e tossico, quando cambia piazza scrivesse di meno” e ancora “Poi dite al giornalista fallito… non mi ribasso lavorando rint a munnezza com è issjjj…. Buone vacanze parassit”. Ma non finisce qui, infatti, chi vuole chiudere la bocca a De Michele lo definisce anche “Il giornalista più scemo della stampa” e passa anche a commenti più pesanti come “Avevo pnzat e ti mettr na bomba miez cosc” e ancora “talagg mettr mocc accussi parl chiu poc”. Perché è questo che si vuole attaccare: la libertà di informare. Da episodi come questi, ne usciamo tutti sconfitti, in una provincia, in cui la criminalità si erge ancora a censore e pensa di poter decidere quali sono le notizie far passare. Secondo i dati del Ministero dell'interno, negli ultimi tre anni (dal 2015 al 2017) sono stati registrati in Campania 105 reati contro i giornalisti tra minacce, ingiurie, percosse, estorsioni, lesioni dolose e altri delitti. È la seconda regione per numero di reati dopo la Lombardia, dove ne sono stati registrati 107 (nel Lazio 99). Napoli, con 39 reati, è la terza città d'Italia dopo Milano (59) e Roma (75). Ma se consideriamo l'ultimo dato fornito dal Ministero, quello che va dal primo novembre del 2017 al 13 febbraio del 2018, Napoli è prima con 14 reati denunciati rispetto ai 10 di Milano e agli 8 di Roma. Un'impennata che ci preoccupa non poco. Anche perché ci troviamo di fronte ad un dato, quello tecnico del Ministero, che ci dà una visione parziale della realtà. Basti pensare che il territorio più pericoloso, quello per il quale in Campania ci sono ben 4 giornalisti sotto scorta armata (Sandro Ruotolo, Rosaria Capacchione, Roberto Saviano e Marilena Natale), la provincia di Caserta, è quello dove ci sono meno denunce (solo 10, meno di Benevento). Questo significa una cosa soltanto: non che non ci siano minacce, ma che quelle minacce vanno a buon fine. Per questo dobbiamo alzare ancora di più la guardia, dobbiamo fare ancora di più.
       
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