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Fondi all’editoria: sequestrati beni per 8 milioni di euro. Quattro indagati


(ANSA) I Finanzieri del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria hanno sequestrato a Roma ed Avellino immobili, conti correnti e quote societarie per otto milioni di euro, valore equivalente a contributi statali illegalmente percepiti in tre anni da due imprese editrici della Capitale a favore di testate a tiratura nazionale. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato disposto dal gip di Roma su richiesta dalla Procura della Capitale, che ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati. I quattro sono indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, le cooperative editoriali avevano aggirato, anche con false attestazioni, la normativa di settore che vieta ad uno stesso soggetto di richiedere erogazioni pubbliche per più di una testata giornalistica. Attraverso società di comodo e prestanome nullatenenti – sempre secondo le indagini – sono stati, inoltre, gonfiati i costi delle imprese editrici con false fatturazioni per importi milionari, per ottenere dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri un contributo di importo maggiorato. I Finanzieri hanno ricostruito l’operazione illecita nonostante siano state occultate le relative scritture contabili. Sulla vicenda, e su segnalazione della Guardia di Finanza, è intervenuta anche l’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), applicando una sanzione amministrativa superiore a centomila euro nei confronti del “dominus” occulto delle due imprese editoriali. (ANSA, 16 ottobre 2013).
       
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