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Finalmente l'equo compenso diventa un diritto


Che il compenso debba essere equo "anche" per i giornalisti freelance ora lo impone finalmente una legge, votata all'unanimità. Un traguardo fondamentale, salutato con soddisfazione dall'intero sindacato e dai rappresentanti del lavoro autonomo. Tuttavia a questo primo passo altri ne dovranno seguire perchè la legge abbia attuazione: l'istituzione di una commissione che deliberi la definizione del compenso e faccia decadere i contratti "taroccati", un registro delle testate... , il tutto in tempi brevi. E ad  evitare che resti solo un buon proposito c'è la norma che esclude gli inadempienti dalle provvidenze di legge.In coda il documento della Commissione lavoro autonomo Fnsi. Ma prima un minimo di illustrazione: Per compenso "equo si intende la corresponsione di una remunerazione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, tenendo conto della natura, del contenuto e delle caratteristiche della prestazione, nonché della coerenza con i trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria" (art. 1). ."Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, viene istituita, presso il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri la Commissione per la valutazione dell’equo compenso, che durerà in carica 3 anni, che sarà composta di 7 membri presieduti dal Sottosegretario all'editoria e che provvederà al proprio funzionamento con le risorse di cui dispone" (art. 2). "Entro due mesi dal suo insediamento la Commissione, valutate le prassi retributive, definisce il compenso equo; inoltre redige un elenco, costantemente aggiornato, dei quotidiani, dei periodici, anche telematici, delle agenzie di stampa e delle emittenti radiotelevisive che garantiscono il rispetto di un equo compenso, dandone adeguata pubblicità. Dal primo gennaio 2013 la mancata iscrizione in tale elenco per un periodo superiore a sei mesi comporta la “decadenza dall’accesso” ai contributi in favore dell’editoria. Infine il patto contenente condizioni contrattuali in violazione dell’equo compenso è nullo" (art. 3). Infine "Si dispone la presentazione alle Camere di una relazione annuale sull’attuazione della legge" (art. 4). E ora il COMUNICATO della COMMISSIONE FNSI LAVORO AUTONOMO" "Un fondamentale passo in avanti per la tutela dei diritti dei giornalisti freelance e del lavoro precarizzato. Una battaglia che ora deve continuare”. La Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi esprime la massima soddisfazione per la definitiva approvazione oggi (martedì 4 dicembre) in Parlamento della legge per l’equo compenso del lavoro giornalistico autonomo. "Un risultato che è frutto di un lungo lavoro di pressione e mobilitazioni convergentidel Sindacato dei giornalisti, dell’Ordine, dell’insieme degli organismi di categoria e dei movimenti di base di freelance e precari. Un risultato reso possibile dal determinante appoggio da parte di parlamentari di tutti i gruppi politici, mossi dalla volontà di dare concreta attuazione all’art. 36 della Costituzione - sul diritto all’equo compenso - anche per i freelance. Un diritto che solo due anni fa sembrava impossibile poter reclamare per i giornalisti lavoratori autonomi, quasi sempre vergognosamente sottopagati e senza reali tutele. "La Commissione lavoro autonomo della Fnsi, oltre alla soddisfazione per il grandissimo risultato,  sottolinea, però, anche la necessità che ora la mobilitazione continui: per un’identificazione nella commissione tecnica plurilaterale di livelli di equo compenso congrui e in effettiva coerenza con il contratto nazionale di categoria, per la loro corretta applicazione ovunque e senza elusioni, e scongiurando il rischio che, trascorsi i tre anni di validità del provvedimento previsti nel testo approvato, la legge non venga più rinnovata, divenendo così lettera morta. "Per la Commissione lavoro autonomo Fnsi il secondo grande fronte d’impegno unitario di freelance, precari e della categoria tutta, dev’essere la piena e corretta applicazione della Carta di Firenze sulla tutela deontologica del lavoro giornalistico precario.E il terzo fronte quello del nuovo contratto Fieg-Fnsi, nel quale devono trovare diritto di cittadinanza ed effettiva applicazione le norme sul lavoro giornalistico autonomo e parasubordinato, puntando alla corretta contrattualizzazione di tutte quelle forme di lavoro autonomo che oggi, spesso, in realtà, nascondono forme di lavoro subordinato a tutti gli effetti. "Su questi obiettivi la Commissione lavoro autonomo della Fnsi si sente impegnata ed invita tutti gli organismi territoriali di categoria e dei movimenti di base di freelance e precari a proseguire unitariamente in questa battaglia comune".
       
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