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Dal Malawi all'Expo per curarne 500mila


Una donna malawiana sieropositiva, combatte contro la malattia, è curata e la vince. Chi l'aiuta è anche chi poi pubblica il suo bel libro prima in italiano, quindi in inglese, e lo porta a Milano sotto gli occhi del mondo nella giornata dedicata all'Africa delle periferie, martedì 29 settembre, pomeriggio. Avrete già capito che qui sotto c'è lo zampino di Piergiorgio Gamba. Lo ricordate? L'Ordine lombardo gli diede la prima ed unica tessera giornalistica ad honorem. È il missionario bergamasco che, in Malawi ormai da trent'anni, sta facendo per i poveri e i "tagliati fuori" del paese più di cento ong: ha costruito un sistema di comunicazione - giornali, radio, televisione, libri - che li informa, li aiuta, li unisce. La Montfort Media. Dolce, colto, testardissimo viene in Italia una volta l'anno e batte a tutte le porte: così poi quando ritorna "a casa" in Africa porta con sé una volta una macchina da stampa, un'altra tre telecamere usate, un'altra alcuni rotoli di carta da giornali. E qualche gruppetto di volontari della Comunità di Sant'Egidio, che lo sostiene. Qualche volta gli hanno imprigionato i giornalisti e lui ha "colto l'occasione" per varare un giornale dal carcere. Qualche altra ha risposto a suore missionarie, che gli chiedevano strumenti contro l'AIDS dilagante, stampando dei libretti su come avere rapporti sessuali protetti. Poi ha capito che per incidere davvero non bastava avere un'emittente locale, occorreva una redazione nella capitale del Malawi...: ha provveduto. E ora che il Malawi è piegato in due dal combinato disposto di siccità e carestia, per non parlare dell'endemica corruzione che si è mangiata tutti gli aiuti giunti dall'Occidente, insomma che non ha neanche gli occhi per piangere, figuriamoci per pagarsi un padiglione all'Expo, padre Gamba che fa? Stimola e produce il libro di Pacem Kawonga, prima in italiano ed ora in inglese - “Un domani per i miei bambini”, "I still can’t believe I’m alive" - in cui questa donna formidabile, che ora dirige un grande centro per la cura dei sieropositivi, racconta attraverso le proprie vicende la storia e le battaglie del Malawi "per la salute, la cultura e la dignità". Raggiunti e censiti, ora ben 500mila malawiani sieropositivi vengono curati con farmaci retrovirali. M. C.
       
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