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Come si comunica: sms, facebook e chat per i ragazzi, mail da adulti. Ma non tramontano la movida e la piazza


Una ricerca dell’Ericsson ConsumerLab (la cui sintesi è stata pubblicata da Agi) svela le abitudini dei teenager in fatto di comunicazione. L’indagine, condotta su un campione di quasi 2.000 intervistati americani tra i 13 e i 17 anni, mostra come i comportamenti dei giovanissimi avranno importanti implicazioni sul futuro dei dispositivi connessi e della tecnologia. Lo studio evidenzia come l’utilizzo diffuso degli sms e di facebook abbia cambiato la dinamica degli appuntamenti tra teenager. Gli sms rimangono lo strumento di comunicazione più scelto dai giovani quando l’incontro di persona non è possibile. Le chiamate invece sono considerate uno strumento di comunicazione più adatto agli adulti. Altro cambiamento è il fatto che modificare il proprio stato sentimentale su facebook in “impegnato con” o in “single” è visto dagli amici quale la dichiarazione ufficiale in questo ambito. La ricerca rileva che i diciassettenni possiedono in egual misura smartphone e cellulari, mentre i tredicenni sono molto più interessati a possedere uno smartphone, se non ne hanno già uno. “I comportamenti sono dinamici, e cambiano mano a mano che le persone entrano in differenti fasce d’età. Crescendo i teenager iniziano a utilizzare gli strumenti di comunicazione come fanno gli adulti. Continuano a utilizzare i loro strumenti, quali gli sms, facebook e le video chat ma, allo stesso tempo, comprendono il bisogno di usare la voce e le email nel momento in cui entrano negli stadi successivi della loro vita”, ha dichiarato Ann-Charlotte Kornblad, Senior advisor, Ericsson ConsumerLab. Ma nell’era di internet, facebook e del villaggio globale preconizzato da Marshall McLuhan gli italiani tornano a volere la piazza cittadina. Lo rileva il 45* Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese del Censis, ripreso dall’agenzia Asca, citando un’indagine sulla terza età che mostra come, nel panorama degli spazi collettivi, la piazza (o il giardino pubblico) rimanga il luogo dove gli anziani si incontrano con maggiore frequenza (27,5%). Al secondo posto si colloca il bar (che è spesso uno degli elementi di corredo della piazza) (27,1%). Il mercato e il super-mercato o la parrocchia vengono in subordine, utilizzati soprattutto dalla componente femminile. Ma non sono solo gli anziani ad esprimere un bisogno di piazza. Più in generale, dopo anni di disattenzione, si osserva un ritorno di interesse per lo spazio pubblico che trova le sue radici in un recupero di alcuni aspetti della tradizionale vita comunitaria. Tra le fenomenologie affermatesi di recente che vanno in questa direzione, si può far riferimento alle nuove forme di utilizzo spontaneo dei parchi urbani, alle nuove forme di offerta strutturata nei parchi urbani come le concessioni per piccoli esercizi pubblici; le ”movide” giovanili nei luoghi simbolici delle città; le sagre alimentari; i palii di quartiere e i mercatini dell’usato. Queste fenomenologie sono riscontrabili in tutto il Paese anche se si presentano in modo meno marcato nei grandi comuni metropolitani. La frequentazione assidua dei propri amici, ad esempio, e’ un comportamento che coinvolge il 50,0% della popolazione italiana con più di 6 anni di età. Se si torna indietro nel tempo di circa un decennio, la situazione non era marcatamente diversa (55,1%). Il dato rilevato nelle grandi città è invece decisamente più basso (48,6% nel 1999 e 44,2% nel 2009) a testimonianza di maggiori difficoltà logistiche e, più in generale, di un tempo inferiore dedicabile a questi aspetti della vita quotidiana.
       
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