Redazione
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Ancora un assassinio. Victoria uccisa e offesa.
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Viktoria Marinova, giornalista televisiva di 30 anni, è stata brutalmente assassinata nella città di Ruse, in Bulgaria. Il ministero degli Interni ha confermato che la vittima è stata anche stuprata. Nell'ultimo periodo, Marinova stava lavorando su una presunta corruzione che coinvolge i fondi dell'Ue. Secondo la polizia non ci sono legami tra l'omicidio e il suo lavoro, ma gruppi anticorruzione e membri del Parlamento europeo hanno chiesto un'indagine completa sulla morte. «Una morte orribile che ci indigna e ci addolora», è il commento di Cpo Fnsi Usigrai e associazione GiULiA giornaliste. «Viktoria Marinova – proseguono – stava indagando su uno scandalo legato all’affidamento di fondi europei. La stessa storia, pubblicata da un centro di ricerca giornalistico, aveva causato l'arresto di due reporter e minacce di morte al direttore. Uccisa come Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese del cui omicidio, ancora impunito, ricorre l'anniversario tra pochi giorni. E il pensiero va a tutte le reporter uccise, dieci nel 2017, il doppio rispetto all’anno precedente, che hanno pagato con la vita il coraggio di raccontare: molte erano giornaliste investigative esperte, che nonostante le minacce avevano continuato a indagare e a denunciare la corruzione che coinvolgeva politici e gruppi criminali. La tragica conta prosegue nel 2018 e ad essa si aggiunge il crescente numero di colleghe aggredite, minacciate fisicamente o con querele temerarie, costrette a vivere sotto scorta. E ancora un dato drammatico: con quello di Viktoria Marinova sono 4 i giornalisti, uomini e donne, uccisi in Europa dal 2017. Le giornaliste della Commissione Pari Opportunità di Fnsi e dell’Usigrai e di GiUliA conoscono bene cosa sia la macchina del fango e dunque non accetteranno mai che, pur di insabbiare il vero movente dell’omicidio, a Viktoria venga tolta, oltre alla giovane vita, anche la dignità personale e professionale».