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Colorni, milanese ebreo socialista giornalista...


imageEsattamente settant'anni fa spirava il giornalista, l'insegnante, il socialista e teorico del federalismo europeo Eugenio Colorni, ferito a morte dai fascisti della banda Koch mentre tentava di sfuggire alla cattura, ad un pugno di giorni soltanto da quella Liberazione per cui aveva tanto scritto e lottato. Era nato a Milano il 22 aprile 1909. Studioso di Leibniz, lettore all'Università di Marburg, insegnante di Lettere a Milano, si dedicò dapprima, lui ebreo, alla causa sionista, ma dopo gli anni dell'università dedicò tutto il suo impegno all'antifascismo, alla rivitalizzazione del Partito socialista, quindi all'organizzazione del Psiup, sempre affiancando l'impegno politico alla divulgazione. Scrisse per Il Convegno, La Cultura, Civiltà moderna, Solaria e la Rivista di filosofia. Subì prima il confino a Ventotene, quindi il soggiorno obbligato a Melfi. Da qui fuggì, risalendo sino a Roma, dove giunse il 6 maggio 1943 e si dedicò all'attività clandestina sotto la falsa identità di Franco Tanzi. Esattamente un anno dopo, intercettato da una pattuglia fascista, venne raggiunto da tre pallottole mentre cercava di difendersi. Per i militi era soltanto il sovversivo Tanzi... Trasportato in gravissime condizioni all'ospedale San Giovanni, morì il 30 maggio 1944 sotto il nome di copertura. Aveva 35 anni. La metà degli anni che sono trascorsi oggi dalla sua morte. Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, lasciava la moglie e tre figlie e il sogno di un'Italia democratica entro un'Europa federata, libera e in pace. A lui, al "professor" Colorni, la sua città ha dedicato una scuola. E' la media Eugenio Colorni di via Paolo Uccello, dalle parti di piazzale Lotto. Questa la bibiografia pubblicata sul sito dell'Anpi: http://www.anpi.it/donne-e-uomini/eugenio-colorni/
       
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