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Chiediamo al Parlamento europeo di vietare l'utilizzo dello spyware contro i giornalisti
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Chiediamo al Parlamento europeo di vietare l'utilizzo dello spyware contro i giornalisti

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Un appello trasversale firmato da oltre 500 colleghi europei chiede al Parlamento europeo che sia assolutamente vietato utilizzare lo spyware contro i giornalisti.

L'iniziativa è in vista del voto del Parlamento europeo sull'European Media Freedom Act (EMFA), previsto per il 3 ottobre prossimo. I 500 giornalisti firmatari rappresentano la Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ) che a sua volta raccoglie gli oltre 320mila giornalisti delle 70 organizzazioni giornalistiche aderenti dei 44 Paesi europei. L'imminente voto riguarderà proprio il varo d'una legge sulla libertà dei media e per questo dovrà contenere - esplicitamente - il divieto assoluto di sorveglianza. Sembrerebbe ovvio, ma è opportuno esplicitarlo, poiché molti e crescenti sono ormai i casi di giornalisti presi illegalmente di mira negli ultimi anni, anche dagli Stati membri dell'UE.

Si legge nell'appello: "Sono state utilizzate armi di sorveglianza intrusive contro di noi, minacciando e potenzialmente violando le comunicazioni riservate con le nostre fonti, invadendo le nostre vite private e mettendo a rischio la nostra sicurezza. Lo spyware è oggi una grave minaccia per la libertà di stampa. Dà accesso a una quantità sproporzionata e illimitata di dati: tutte le comunicazioni, le foto, i contatti e i dati sul comportamento online dell'individuo vengono raccolti e all'insaputa della vittima". Nell'appello, sottolineando il dovere dell'Unione europea di porre fine e con urgenza a tali comportamenti, si esplicita: "Diversi governi dell'UE hanno infettato i telefoni dei giornalisti con spyware usando la sicurezza nazionale come pretesto. Includere gli stessi motivi nella legislazione futura minaccerebbe la nostra capacità di chiedere conto ai governi, che è una pietra angolare dei valori democratici dell'UE".

L'appello si conclude con la richiesta di una protezione "completa e immediata", poiché sì, rispetto al testo originario, nel corso dei lavori parlamentari sono state aggiunte alcune considerevoli garanzie: ma "permangono troppe lacune". Il Parlamento europeo può chiuderle e "offrirci così un vero e completo scudo contro la sorveglianza illegale".

 

       
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